Ciro Grillo non parla coi giudici. In aula solo uno dei quattro imputati

Ciro Grillo e i suoi tre amici genovesi sono accusati di violenza sessuale di gruppo ai danni di una studentessa italo-norvegese. Oggi la nuova udienza davanti al Tribunale di Tempio Pausania: parlerà solo Vittorio Lauria

Ciro Grillo non parla coi giudici. In aula solo uno dei quattro imputati
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Ciro Grillo, il figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, non si sottoporrà alle domande dei giudici del tribunale di Tempio Pausania (Sardegna) dove si sta celebrando il processo a porte chiuse per stupro di gruppo che vede imputati lui e i suoi tre amici genovesi, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria. È quanto trapela a poche ore dalla nuova udienza, dopo che ieri è stato proiettato nuovamente in aula il video della presunta violenza sessuale ai danni di Silvia (nome di fantasia), la studentessa italo-norvegese che nel 2019 denunciò i quattro ragazzi.

La scelta degli imputati

A quanto pare, oggi soltanto uno degli imputati sarà presente in aula. Verosimilmente dovrebbe trattarsi di Francesco Corsiglia che, come riporta Adnkronos, avrebbe scelto di rispondere alle domande di accusa e difesa. Già nel novembre del 2022, agli inizi del processo, il giovane aveva reso dichiarazioni spontanee, ribadendo la propria estraneità alla vicenda. Corsiglia, lo ricordiamo, è imputato per il solo presunto stupro di Silvia mentre non era sulla scena quando gli altri tre scattavano foto osé con Roberta (l'altra ragazza presente nella notte a Cala di Volpe) che dormiva sul divano. Quanto a Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, invece, avrebbero deciso di non sottoporsi all'esame. I loro avvocati - Ernesto Monteverde, Mariano Mameli e Alessandro Vaccaro - hanno assicurato che, in ogni caso, prima del verdetto, gli assistiti forniranno la rispettiva versione dei fatti.

Il video

Ieri in aula sono stati proiettati alcuni frammenti del video relativo alla presunta violenza sessuale. Sono stati i legali dei quattro imputati a chiedere di rivedere il filmato (era già stato visionato nell'udienza del 31 gennaio scorso) dopo la deposizione della psichiatra Marina Loi, consulente di parte civile. La specialista ha detto che Silvia "era passiva" durante i rapporti intimi con Ciro Grillo e gli amici. Mentre i difensori dei quattro amici genovesi hanno sempre sostenuto il contrario. Uno dei tanti nodi ancora da sciogliere di questo processo.

I fatti

I fatti contestati ai quattro imputati risalgono alla notte tra il 16 e il 17 luglio 2019 e si sarebbero verificati nella residenza estiva della famiglia Grillo in Costa Smeralda (Sardegna). Silvia e l’amica Roberta avevano conosciuto Ciro Grillo e gli amici genovesi in un noto locale dell'isola. Al termine della serata, durante la quale erano stati consumati diversi drink, le due studentesse avevano seguito la comitiva di ragazzi nell'appartamento a Cala di Volpe.

Su quanto accaduto nelle ore successive ci sono due versioni discordanti. Silvia sostiene che i ragazzi l'avrebbero costretta a bere e di essere stata violentata più di una volta. Gli imputati respingono le accuse, ritenendo che la ragazza fosse consenziente.

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