Stupro nel campus di Torino: fermato un minorenne di origine africana

Ha 17 anni ed è un italiano di origini centrafricane il presunto violentatore del residence universitario di Torino: le indagini a una svolta

Stupro nel campus di Torino: fermato un minorenne di origine africana

Svolta nelle indagini per lo stupro nella residenza univesitaria "Paolo Borsellino" di Torino. Gli agenti della squadra mobile squadra mobile hanno fermato un 17enne di origini centrafricane, ma italiano, con l'accusa si essersi introdotto, nella notte tra il 29 e il 30 ottobre, all'interno della residenza e di aver violentato una studentessa del campus. Il giovane è stato bloccato la scorsa notte, grazie ai fotogrammi estratti dai filmati degli apparati di videosorveglianza acquisiti ed esaminati dagli investigatori. I dettagli dell'operazione verrano approfonditi domani mattina nel corso della conferenza stampa che si terrà in Questura, Sala Aldo Faraoni, alle ore 12.

Il fermo è stato possibile anche grazie all'identikit fornito dalla vittima, che unito ai fotogrammi estrapolati dalle videocamere di sorveglianza presenti in tutta la struttura, hanno permesso di avere un quadro abbastanza preciso. Le indagini sono ancora in corso e non è al momento possibile avere la certezza assoluta che l'autore della violenza sia il giovane fermato. Nei prossimi giorni verranno effettuate le prove comparative del dna con i reperti biologici raccolti all'interno della stanza della vittima, dove sono state trovate anche decine di impronte digitali non compatibili con quelle della ragazza aggredita e di chi frequentava abitualmente quella stanza. Questo potrebbe essere un elemento di controllo fondamentale al fine di accertare la colpevolezza o l'innocenza del fermato, che ha comunque già dato i primi riscontri.

La dinamica dell'aggressione è stata raccontata nel dettaglio dalla studentessa, che ha spiegato agli investigatori in che modo il suo carnefice è riuscito a entrare nella stanza. Infatti, la ragazza pensava che a bussare alla sua porta in quella notte in cui al nono piano del residence non c'era più nessuno fosse qualche altro studente.

Invece, quando ha aperto si è trovata davanti l'aggressore, seminudo, che le ha messo le mani al collo e l'ha trascinata all'interno, non prima di averle sferrato un pugno in pieno volto per tramortirla prima di violentarla.

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