Sui gelati l'Iva va pagata. Anche se risollevano il morale dei militari

La decisione è della Corte di Cassazione, che ha respinto il ricorso degli ex titolari della società "Gnam Gnam", incaricata della fornitura di dolciumi alla base di Vicenza, la caserma Ederle, tra il 2008 e il 2011.

Sui gelati l'Iva va pagata. Anche se risollevano il morale dei militari
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Sui gelati, l'Iva va pagata. Anche se servono per risollevare il morale delle truppe, garantendone il "benessere psico-fisico". La curiosa decisione è della Corte di Cassazione, che ha respinto il ricorso degli ex titolari della società "Gnam Gnam", incaricata della fornitura di dolciumi alla base di Vicenza, la caserma Ederle, tra il 2008 e il 2011. Gli ermellini, con una sentenza della fine di marzo e pubblicata sul sito dedicato ai documenti del Ministero dell'economia e delle finanze, lo scorso 10 aprile, hanno stabilito che i gelati non rientrano tra i beni per cui i "quartieri generali" dei comandi militari sono esonerati dai "diritti e dalle imposte". L'esenzione dall'imposta sul valore aggiunto, si applica solo, in sostanza, "alle prestazioni rese nei confronti dei comandi militari", ma solo se si tratta "attività funzionali allo sforzo comune di difesa e di agevolazione dello stabilimento, della costruzione, manutenzione e funzionamento dei quartieri generali interalleati sul territorio di uno Stato facente parte del Trattato Atlantico del Nord".

I giudici fondano questa conclusione su "un articolato ragionamento". Spiegano che "il protocollo sullo statuto dei quartieri generali militari internazionali creati in forza del Trattato dell'Atlantico del Nord" dispone che "al fine di agevolare lo stabilimento, la costruzione, la manutenzione e il funzionamento dei quartieri generali interalleati, tali quartieri generali sono esonerati, nella misura massima possibile, dai diritti e dalle imposte afferenti alle spese da essi sostenute nell'interesse della difesa comune e per loro vantaggio ufficiale ed esclusivo, e ciascuna parte contraente del presente protocollo procederà a negoziazioni con i quartieri generali stabiliti sul suo territorio allo scopo di concludere un accordo a tal fine".

Ma ciò non vale per i gelati, non essendo una spesa sostenuta nell'interesse della difesa comune.

La storia nasce da un lungo contenzioso risalente al 2013, con la guardia di finanza che contestava la mancata applicazione dell'Iva sulle forniture dell'Army and Air Force Exchange Service. La Cassazione ha però chiarito che l’esenzione dall’Iva riguarda solo forniture strettamente necessarie per il funzionamento delle strutture militari. E non per i gelati.

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