Bando e graduatoria illegittimi: così il Tar del Lazio ha accolto i ricorsi contro i test di medicina, odontoiatria e veterinaria 2023/2024. I giudici hanno pubblicato la sentenza definitiva sul ricorso presentato dallo studio legale Leone-Fell & C. e discusso lo scorso 10 gennaio. Per le toghe, il meccanismo introdotto dall’amministrazione non soddisfa le richiamate esigenze “presentando elementi di alea che, da un lato, non sono giustificati da esigenze oggettive della selezione e, dall’altro, non consentono un ordinamento degli aspiranti sulla base della sola performance, essendo la relativa posizione influenzata, in maniera anche significativa e determinante l’accesso ai corsi di laurea, dall’attribuzione di un fattore di parametrazione del punteggio che limita, in modo per ciascuno diverso, il punteggio massimo raggiungibile e che mina, pertanto, la par condicio tra i candidati”.
Per il Tar del Lazio, il sistema messo a punto per i test di medicina, odontoiatria e veterinaria non è idoneo ad assicurare la selezione dei candidati più meritevoli e per questo motivo “non può superare il vaglio di legittimità”. Il ricorso è stato presentato da uno studio legale a nome di 3500 esclusi che avevano acceso i riflettori sul criterio di valutazione adottato. Un sistema equalizzatore già finito nel mirino del ministero dell’Università, che per questo motivo ha deciso di spostare i Tolc a febbraio. "Siamo felici di questa prima vittoria e che il giudice abbia accolto le nostre tesi e le abbia ritenute fondate, concordando con noi sull'irregolarità del bando e dell'equalizzatore", le parole degli avvocati Francesco Leone, Simona Fell, Floriana Barbata e Valentina Guddo dello studio legale Leone-Fell & C.
Ma non è tutto. Gli avvocati non sono infatti d’accordo con le conclusioni della sentenza, poiché il diritto amministrativo in casi come questo prevede un risarcimento del danno: “Il giudice, sebbene abbia annullato bando e graduatoria e decretato l'illegittimità di tutta la procedura, non ha previsto l'immatricolazione in sovrannumero”. La battaglia non è ancora conclusa, dunque: “Se i ricorrenti vorranno proporremo appello al Consiglio di Stato. Le due strade plausibili sono infatti la ripetizione della prova per tutti i candidati o l'immatricolazione in sovrannumero per i ricorrenti.
Non esiste altra opzione”. L’Unione degli universitari (Udu) ha accolto con soddisfazione la sentenza del Tar del Lazio, ma ha colto l’occasione per invocare il superamento strutturale del sistema dei numeri programmati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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