Passano i giorni ed emergono nuovi dettagli sull'incidente di Casal Palocco avvenuto circa due settimane fa, costato la vita al piccolo Manuel di appena 5 anni. Sono state rese note le motivazioni che hanno portato alla richiesta di custodia cautelare agli arresti domiciliari per Matteo Di Pietro, lo youtuber che si trovava alla guida del Suv Lamborghini che ha travolto la Smart sulla quale viaggiava il bimbo con la madre e la sorella.
"Sussiste il pericolo di inquinamento delle prove, così come ritenuto dal pubblico ministero, tenuto conto del mancato rinvenimento, all'interno della Lamborghini, delle due telecamere utilizzate per la registrazione dei video che, per come riferito dagli amici di Di Pietro erano in funzione e al momento dell'incidente utilizzate da uno di loro", scrive il gip di Roma Angela Gerardi. Di quelle telecamere non si trovano tracce e sarebbero fondamentali per ricostruire con oggettività quanto accaduto in quel pomeriggio nella periferia romana. Se le telecamere erano accese, come dichiarano gli amici del conducente, vuol dire che in quel momento era in corso la registrazione dei video per il web nell'ambito della sfida "50 ore in Lamborghini".
Ma c'è un altro dettaglio che emerge dall'ordinanza di custodia cautelare e che, almeno per il momento, smentisce la versione fornita dall'avvocato dell'indagato. Gli inquirenti, infatti, hanno esaminato i dati del Suv guidato dall'indagato. Dalla ricostruzione emerge che la Lamborghini "percorreva via dei Pescatori, da cui proveniva, diretta in via Macchia Saponara, alla velocità di circa 145 km/h; che al momento di imboccare Via Macchia Saponara alle ore 15:38, si fermava; che imboccata tale via, riprendeva velocità raggiungendo in soli 14 secondi la velocità di 124 km/h immediatamente prima dell'impatto".
I dati riportati dal gip fanno riferimento a quelli indicati da Gps dell'auto, che hanno "segnalato l'accelerazione repentina del mezzo che, una volta immessosi su Via di Macchia Saponara, passava in poco più di dieci secondi, da 0 km/h a 124 km/h, poco prima dell'impatto. L'assenza di tracce di frenata dimostra verosimilmente che la decelerazione improvvisa e rapidissima è stata conseguenza dell'avvistamento dell'auto in prossimità del punto in cui si è verificato l'incidente".
Ma non è tutto, perché dall'ordinanza emerge anche che "alcuni dei passeggeri presenti all'interno della Lamborghini avevano più volte invitato a ridurre la velocità che percepivano eccessiva rispetto al limite dei 50 km/h".
Il giovane youtuber, secondo il gip, aveva noleggiato il Suv "con l'unico ed evidente fine di impressionare e catturare l'attenzione di giovani visitatori del web per aumentare i guadagni della pubblicità, a scapito della sicurezza e della responsabilità e di conseguenza a procedere ad una velocità superiore ai limiti indicati".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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