Gli youtuber non chiamarono i soccorsi dopo la tragedia: "Quattro sbandati"

Nessuno dei ragazzi che erano a bordo della Lamborghini ha allertato il 118 dopo il tragico schianto con la Smart. La procura nomina un consulente per sciogliere ogni dubbio sull'incidente. I genitori dell'indagato: "Non avremo pace"

Gli youtuber non chiamarono i soccorsi dopo la tragedia: "Quattro sbandati"
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Nessuno dei cinque youtuber che erano a bordo della Lamborghini ha allertato il 118 dopo il tragico impatto contro la Smart, quando il piccolo Manuel Proietti, la sorellina e la mamma erano ancora intrappolati nella vettura. Un comportamento che, scrive Repubblica.it, sarà valutato nel corso delle indagini relative all'incidente mortale di Casal Palocco, avvenuto lo scorso 14 giugno. "Il nostro silenzio fino ad oggi è dovuto al rispetto per il dolore straziante di una famiglia che ha perso un figlio. Ci sentiamo profondamente addolorati e distrutti per quanto accaduto. Non ci daremo mai pace", hanno fatto sapere con una nota stampa diffusa tramite il loro legale i genitori di Matteo Di Pietro, il 20enne dei TheBorderline indagato a piede libero con l'ipotesi di omicidio stradale.

La procura nomina un super perito

Sulla dinamica del drammatico incidente restano ancora molti dubbi da sciogliere. Per questo motivo, i magistrati di piazzale Clodio hanno deciso di nominare un consulente di comprovata esperienza e professionalità. Si tratta dell'ingegner Lucio Pinchera, l'esperto in ingegneria forense che fu nominato consulente di parte civile nell'inchiesta relativa alla morte di Gaia von Freymann e Camilla Romagnoli, travolte dalla auto di Pietro Genovese (figlio del noto regista) mentre camminavano su Corso Francia, a Roma, nella notte tra il 21 e 22 dicembre del 2019.

I dubbi sull'incidente

Gli interrogativi a cui dovrà dare una risposta il super perito sono essenzialmente tre: il primo riguarda la velocità di marcia della vetture, terreno di scontro tra le parti coinvolte. Secondo l'accusa, Di Pietro viaggiava a circa 110 chilometri orari. Mentre la difesa, pur riconoscendo una violazione del limite di velocità, ritiene che il 20enne a bordo della Lamborghini non abbia mai superato gli 80 chilometri orari. L'esperto dovrà poi fare chiarezza su quale delle due vetture - la city car di Elena Uccello e il suv a noleggio guidato dallo youtuber - avesse la precedenza. Infine, bisognerà accertare se Di Pietro stava usando lo smartphone mentre era al volante. Per avere delle risposte potrebbero volerci alcune settimane, non prima di un mese.

Lo zio di Manuel: "Io c'ero"

Ieri pomeriggio, per la prima volta dalla tragedia, lo zio di Manuel Proietti ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni de "La Vita in Diretta". "Il mio messaggio è quello di non generare odio nell'odio. - le sue parole - Non posso parlare di perdono perché e difficile in questo momento".

Poi, ricordando il momento in cui ha raggiunto il luogo dell'incidente, ha concluso: "Per noi è un calvario. Quei ragazzi erano in balia di se stessi, tendono a minimizzare. Io c'ero, erano quattro sbandati e non avevano ancora capito l'entità di ciò che avevano fatto".

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