Toti: "Patteggiamento? Più giustizia così che con processo"

Giovanni Toti è tornato a parlare del suo caso giuridico e ha sottolineato le analogie con il procedimento in corso per Matteo Salvini: " il Parlamento prima che prendersela col tribunale di Palermo dovrebbe prendersela con se stesso"

Toti: "Patteggiamento? Più giustizia così che con processo"
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L'ex governatore della Liguria, Giovanni Toti, è tornato a parlare della sua situazione giudiziaria, che è arrivata al patteggiamento della pena. Il caso del presidente è una anomalia nel panorama politico italiano: Toti è stato costretto alle dimissioni dal suo impiego pubblico per poter essere liberato dai domiciliari, ai quali è stato ristretto dal 7 maggio 2024 come misura cautelare per l'accusa di corruzione. "Io ho patteggiato perché ritengo di aver avuto da quel patteggiamento più giustizia di quanto non ne avrei avuta andando in tribunale con un processo dalla procura diviso in due o tre tronconi, che sarebbe durato un quindicennio malcontato", ha spiegato l'ex governatore.

E davanti alla prospettiva di un procedimento penale di questa lunghezza, ha proseguito, "credo davvero quindici anni non si possano sostenere". Sono state spese molte parole sulla decisione di patteggiare di Toti. Qualcuno l'ha intesa come un'ammissione di colpa ma il governatore in più occasioni ha spiegato la ratio dietro la sua decisione. "Io ho patteggiato ma ha patteggiato anche la procura, dopo tre mesi di arresti domiciliari, quattro anni di intercettazioni, pedinamenti, un numero infinito di accuse alla fine la procura ammette che Toti non ha preso 1 euro per i suoi interessi personali e che ha finanziato i suoi movimenti politici, che gli atti prodotti dalle amministrazioni erano altri legittimi e quindi alla fine tutto il castello di accuse si è sostanzialmente smontato", ha ricordato l'ex governatore, mettendo in fila gli elementi del suo procedimento.

Riferendosi alle accuse mosse nei suoi confronti, ha sottolineato che "in Italia abbiamo abolito il finanziamento pubblico ai partiti, ed io sono anche d'accordo perché gravava sulle tasche delle persone; dopodiché si è detto che i partiti si sarebbero finanziati con i privati ma se frequenti i privati, loro ti finanziano e rischi di essere arrestato allora a far politica sarà solamente chi se lo può permettere di tasca sua".

Nel corso dell'intervista c'è stato modo anche di tornare su alcuni passaggi che sono stati contestati a Toti, uno di questi è il rapporto con Aldo Spinelli. Le immagini che lo ritraggono mentre sale a bordo del suo yacht sono state usate dai detrattori come elemento probante delle accuse. Ma l'ex governatore non rinnega nulla di quel che ga fatto: "Andrei sullo yacht di Spinelli e lo continuo a rivendicare, molti altri ci sono andati con il buio delle tenebre sullo stesso identico yacht perché quel signore fa impresa a Genova e dà da lavorare a molte migliaia di persone da alcuni decenni prima che arrivasse Toti". Quello yacht, ha aggiunto, "è stato molto ben frequentato". E in modo un po' provocatorio, Toti ha dichiarato, con un'auto-denuncia sarcastica: "Se quella è un'accusa mi accuso anche di essere stato a trovare MSC a Ginevra, di aver incontrato il capo del fondo Sovrano di Singapore, tutte persone per cui lavorano alcune decine di migliaia di miei concittadini". Il procedimento giudiziario di Giovanni Toti ancora non si è concluso ma ci sono buone possibilità che il patteggiamento a due anni e un mese, dei quali ha già scontato tre mesi, venga accettato.

Infine, un passaggio è stato dedicato a Matteo Salvini, ora nel pieno di un procedimento giudiziario con l'accusa di sequestro di persona e rifiuto di dati d'ufficio. Per lui, i pm hanno chiesto 6 anni di reclusione. "Ne esistono moltissime di analogie e io spero che Salvini poi venga ovviamente assolto. La politica ha lasciato spazio alla magistratura di occuparsi di queste cose nel modo in cui lo sta facendo", ha dichiarato Toti.

Il governatore non ha risparmiato una critica alla politica italiana degli ultimi decenni che permette la messa alla sbarra di governatori e ministri per lo svolgimento del proprio lavoro: "Trovo che il Parlamento che ha fatto delle leggi che consentono a un governatore di essere tenuto agli arresti domiciliari tre mesi finché non si dimette, e a un ministro di essere processato perché ha bloccato una nave di clandestini, prima che prendersela col tribunale di Palermo dovrebbe prendersela con se stesso".

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