Il judo, i massaggi, la violenza sessuale: cosa faceva un maestro a una minorenne

Un maestro di judo settantaseienne è stato condannato dal tribunale di Prato (in Toscana) a cinque anni e sei mesi di reclusione per violenza sessuale aggravata nei confronti di un'allieva minorenne: con la scusa di farle un massaggio dopo l'allenamento, tentava approcci sempre più spinti

Il judo, i massaggi, la violenza sessuale: cosa faceva un maestro a una minorenne

La chiamava a sè al termine degli allenamenti, effettuandole manipolazioni nella sala massaggi che con il tempo si erano fatte sempre più audaci e spinte, tracimando nelle molestie. Sino a quando l'allieva minorenne non lo ha portato in tribunale, dopo aver raccontato tutto ai genitori. E il giudice si è espresso proprio ieri: un maestro di judo di 76 anni è stato condannato con rito abbreviato a cinque anni e sei mesi di reclusione per violenza sessuale aggravata (oltre che al pagamento di una provvisionale di 20mila euro nei confronti della vittima). Nei suoi confronti è inoltre stata decretata la sospensione dall'insegnamento e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. I fatti si sono svolti a cavallo fra il 2020 e il 2021 in Toscana, in una palestra di Prato.

Il racconto della vittima

Stando a quanto riportato dai media locali, il "caso" esplose nel gennaio dello scorso anno, quando la giovane (oggi quindicenne) tornò a casa in lacrime ed indusse i familiari a denunciare l'accaduto alla questura. Secondo quanto emerso dalle indagini, la ragazzina seguiva i corsi di judo del maestro da quando era bambina: aveva stima e piena fiducia nei suoi confronti, si affidava a lui e lo considerava una vera e propria guida. L’insegnante, secondo quanto accertato dalle indagini, le praticava massaggi in palestra dopo l'allenamento e proprio durante le sedute sarebbero avvenute le molestie. Solo che il settantaseienne, come ha denunciato la vittima agli inquirenti e alla psicologa che l’ha seguita, negli ultimi tempi andava oltre a quelle normali manovre che si eseguono durante un massaggio decontratturante ai muscoli: più volte l’avrebbe toccata nelle parti intime e sul seno. E ad ogni manipolazione le sue attenzioni diventavano sempre più morbose: faceva di tutto per restare solo con lei, aspettava che in palestra non ci fosse più nessuno e si appartava nella stanza dei massaggi con lei, sicuro di non essere visto.

Nell’ordinanza che ne dispose l’arresto il gip parlava di sfregamenti, toccamenti nelle parti intime e perfino tentativi di baciarla sulla bocca. La giovanissima atleta ha taciuto per mesi nonostante l'imbarazzo, temendo di aver interpretato male il comportamento del maestro. Sino a quel pomeriggio di quasi due anni fa, quando un approccio che non lasciava spazio ad interpretazioni le aprì gli occhi.

L’anziano venne arrestato nel settembre di un anno fa dalla squadra mobile di Prato: finito ai domiciliari, chiese di poter cambiare residenza per scontare la detenzione altrove in quanto trovò nella cassetta della posta alcune lettere con minacce. Da tempo sospeso Federazione italiana arti marziali, potrebbe adesso ricorrere in Appello.

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