Laurent Obertone traccia pennellate ampie e fosche per descrivere ciò che sta accadendo in Francia. Lo ha fatto nei primi due volumi di Guerriglia (Signs publishing) - Il giorno in cui tutto si incendiò e Il tempo dei barbari - e pure nel terzo volume che uscirà a dicembre. Lo scenario è semplice e drammatico allo stesso tempo (e soprattutto inquietante perché basato su alcuni report dei servizi segreti francesi): in un giorno come tanti altri, una serie di azioni provoca la ribellione degli immigrati presenti sul suolo di Francia. È l'inizio della rivolta. Della guerriglia, appunto. Della violenza senza freni. Degli omicidi impuniti. Dei furti liberi. Dello stupro come arma. Obertone conosce bene la Francia. E conosce bene ciò che un'immigrazione incontrollata sta provocando ai francesi. Dopo l'aggressione di un siriano contro alcuni bambini ad Annecy, in alta Savoia, abbiamo deciso di intervistarlo.
In Francia c'è stato un altro reato commesso da un immigrato. Quello che aveva predetto nei suoi libri si è avverato?
Sfortunatamente, questo accade ogni giorno da anni. Ma è di cattivo gusto parlarne, come se il problema fosse un solo caso, come se le nostre parole - quando invece si tratta di azioni criminali commesse da immigrati - sconfiggessero la "convivenza", questa fantasia delirante delle nostre élite, a cui dobbiamo il crollo del nostro modo di vivere e del nostro capitale sociale.
Si dice che l'uomo che ha aggredito i bambini sia un siriano venuto in Europa affermando di essere cristiano. Secondo lei è possibile o era una scusa per avere più facilmente il diritto d'asilo?
Non ne ho idea, so solo che è un "rifugiato", che ha accoltellato bambini nei passeggini, che non ha affari sul nostro suolo, che nel 2022 sono state presentate più di 137mila prime domande di asilo, che quest'anno abbiamo battuto il record di permessi di soggiorno rilasciati (oltre 320mila), senza contare 1,7 milioni di visti. E sto parlando solo dell'immigrazione legale, che è stata imposta alla nostra gente, completamente contro la sua volontà, per decenni.
Il caso Lola sembra dimenticato. Ci sono stati altri crimini efferati che hanno scosso la Francia negli ultimi mesi?
Ce ne sono alcuni ogni giorno. Ogni giorno più di 200 donne vengono abusate o stuprate. Migliaia di cittadini vengono attaccati. Ci sono 120 colpi e coltellate al giorno. Questo sordo terrore è la norma. Ma secondo i nostri leader l'insicurezza è solo un sentimento e parlarne farebbe il gioco dell'estrema destra. Quindi è vietato farlo, pena l'accusa di “recupero”.
Quello che sta accadendo in Francia potrebbe accadere anche in Italia?
Assolutamente, ovunque, le stesse cause producono gli stessi effetti. E questo è solo l'inizio, finché le nostre élite si rifiutano di prenderne atto.
Quale futuro per l'Europa?
Per ora sembra decisa a uccidersi, a distruggere la sua coesione, ad assecondare tutti i pazzi della terra.
Le mie parole sono forti, ma la passività generale, la negazione di questa realtà che da anni denuncio tende a infastidirmi, a rimanere educato. Perché oggi un profugo ha accoltellato dei bambini nei passeggini, in una piazza, e tra qualche giorno nessuno ne parlerà, né se ne ricorderà, e nulla cambierà. Fino al prossimo episodio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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