El Bebè estradato negli Usa: cosa succede al figlio del narcotrafficante El Chapo

Ovidio Guzman, uno dei figli di Joaquin "El Chapo" Guzman, è arrivato negli Stati Uniti dopo essere stato estradato dal Messico

El Bebè estradato negli Usa: cosa succede al figlio del narcotrafficante El Chapo
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Tutti i riflettori sono puntati su El Bebè, 33 anni, uno dei figli del noto narcotrafficante messicano Joaquin El Chapo Guzman. Ovidio Guzman Lopez è infatti appena arrivato negli Stati Uniti dopo essere stato estradato dal Messico per affrontare un processo per traffico di droga. Si attende adesso di capire che cosa possa raccontare agli inquirenti Guzman Lopez, che ha guidato il famigerato cartello di Sinaloa insieme ai fratelli Ivan e Jesus. C'è chi ipotizza che il ragazzo possa testimoniare, in gergo “cantare”, ovvero raccontare i segreti dell'organizzazione criminale. Andando, in tal caso, contro gran parte della sua famiglia.

L'estradizione negli Usa

Guzman Lopez è stato accusato ad aprile insieme ad altre 20 persone di far parte di una rete globale di traffico di droga gestita dal cartello di Sinaloa che utilizzava sostanze chimiche provenienti dalla Cina per tagliare il fentanyl, il famigerato oppioide che causa migliaia di morti ogni anno negli Stati Uniti. Il figlio del narcotrafficante El Chapo era ricercato dalle autorità Usa dal 2019 ed è stato catturato dalle forze armate messicane a gennaio, in una piccola cittadina fuori da Culiacán, capitale dello stato di Sinaloa.

Ovidio è stato appena trasferito negli Usa, precisamente a Teterboro, nel New Jersey, a bordo di un jet Bombardier. Lo stesso aereo usato dalle autorità messicane nel 2016 per trasportare il padre sul territorio statunitense. Sul conto di Joaquin Guzman, invece, c'è poco da aggiungere. Si tratta di uno dei più potenti signori della droga, condannato all'ergastolo negli Stati Uniti nel 2019, mentre la moglie, Emma Coronel Aispuro, è stata rilasciata qualche giorno fa a Los Angeles dopo aver scontato una pena di due anni. El Bebè ha davanti a sé tre strade: fare la fine del padre, scegliendo di non collaborare, percorrere gli stessi passi della madre, con l'uscita per buona condotta, oppure pentirsi.

Gli eredi di El Chapo

Qualche mese fa, i pubblici ministeri statunitensi avevano svelato numerose accuse contro Guzmán e i suoi fratelli, soprannominati “Los Chapitos”, sottolineando come, dopo l'estradizione del loro padre e la successiva condanna all'ergastolo, questi abbiano indirizzato il cartello sempre più verso le droghe sintetiche, tra cui la metanfetamina e il potente oppioide sintetico fentanyl.

Secondo l'accusa degli stessi pubblici ministeri, l'obiettivo dei Los Chapistos sarebbe quello di produrre enormi quantità di fentanyl e venderlo al prezzo più basso. Ricordiamo che il fentanil è così economico da produrre da consentire al cartello criminale immensi profitti anche vendendolo a 50 centesimi per pillola.

Il fentanyl è diventato un tema rilevante nelle relazioni bilaterali in materia di sicurezza.

Il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador ha tuttavia negato le affermazioni del governo americano e dei suoi stessi militari sulla produzione del prodotto in Messico, descrivendo invece il suo Paese come un punto di transito per i precursori provenienti dalla Cina e diretti negli Stati Uniti.

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