Assalto al parlamento, morti e proteste di massa: il Kenya sull'orlo del caos

A Nairobi, la capitale del Kenya, migliaia di manifestanti hanno assaltato l'edificio del Parlamento. La polizia ha risposto aprendo il fuoco: almeno 5 vittime e oltre 30 feriti

Assalto al parlamento, morti e proteste di massa: il Kenya sull'orlo del caos
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Tensione alle stelle in Kenya, dove sono scoppiate dure proteste in seguito all'approvazione di un controverso disegno di legge del presidente William Ruto che impone l'aumento delle tasse. A Nairobi, la capitale del Paese, migliaia di manifestanti hanno assaltato l'edificio del Parlamento appiccando il fuoco in una parte dell'edificio. La polizia ha risposto aprendo il fuoco contro i dimostranti ed è così andato in scena un durissimo scontro. Non c'è ancora un bilancio ufficiale delle violenze, anche se varie fonti parlano di almeno 5 vittime e decine di feriti. Le forze dell'ordine sono riuscite a disperdere la folla ma la situazione è ancora convulsa.

Cosa succede in Kenya

I dimostranti hanno cercato di superare la polizia per entrare in Parlamento poco dopo che i legislatori avevano votato per l'approvazione della contestata legge finanziaria. Un nutrito gruppo di manifestanti è entrato nell'edificio mettendolo a ferro e fuoco. Anche l'ufficio del governatore di Nairobi, membro del partito al potere, è stato dato alle fiamme. L'ufficio si trova vicino al Parlamento e la polizia ha usato idranti per spegnere l'incendio.

Una persona colpita a morte è stata avvolta in una bandiera del Kenya e portata via. Il Kenyatta National Hospital ha dichiarato di aver ricevuto 45 vittime, non specificando se si trattasse di morti o di persone rimaste ferite. Il presidente della Kenya Law Society, Faith Odhiambo, ha dichiarato che 50 kenioti, tra cui la sua assistente personale, sono stati "rapiti" da persone ritenute agenti di polizia. Secondo i gruppi della società civile, tra i dispersi ci sono anche persone che hanno partecipato attivamente alle manifestazioni che da giorni si tengono nel Paese e che sono state prelevate dalle loro case, dai luoghi di lavoro e dagli spazi pubblici prima delle proteste di oggi.

La scorsa settimana nelle proteste erano stati registrati 2 morti. I medici hanno allestito rifugi temporanei di emergenza in diverse città. La terza tornata di proteste ha avuto luogo mentre il Parlamento era riunito per votare la legge finanziaria che dovrebbe introdurre nuove tasse, tra cui un'imposta ecologica che aumenterà il prezzo di beni come gli assorbenti e i pannolini. La proposta di tassare il pane è stata rimossa a seguito delle proteste, ma i manifestanti continuano a chiedere al Parlamento di non approvare la legge.

Il bilancio delle violenze

La Commissione per i diritti umani del Kenya ha condiviso un video in cui si vedono agenti che sparano sui manifestanti e ha dichiarato che saranno chiamati a risponderne. "Il mondo sta osservando la tua discesa nella tirannia! Le azioni del vostro regime sono un attacco alla democrazia. Tutti coloro che sono stati coinvolti nella sparatoria attivamente o passivamente devono essere chiamati a risponderne", ha scritto la commissione su X rivolgendosi al presidente Ruto.

La protesta si è diffusa anche in altre parti del Paese. Un testimone ha raccontato che i manifestanti hanno cercato di prendere d'assalto la State House nella città occidentale di Nakuru. Hanno anche bruciato gli uffici del partito al potere a Embu, nel Kenya centrale, secondo quanto riportato dal quotidiano Nation. Citizen TV ha mostrato un filmato da Nyeri, nel Kenya centrale, con la polizia che affrontava i manifestanti nelle strade. Un altro media, l'emittente Ktn, ha riferito di aver "ricevuto minacce da parte delle autorità" di farli chiudere mentre seguivano le proteste.

Il sito di monitoraggio NetBlocks ha intanto parlato di problemi con internet in Kenya.

"I dati di rete in tempo reale mostrano gravi problemi per la connessione Internet" nel Paese, dopo le proteste contro la nuova legge finanziaria, ha scritto su X. La Bbc ha sottolineato come molto raramente le autorità nazionali blocchino l'accesso alla rete. Soltanto due giorni fa, il governo aveva apromesso che non avrebbero limitato l'accesso alla rete.

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