L'epopea giudiziaria e di vita di Julian Assange fa sosta, almeno per ora, in Australia, suo Paese di origine. Arrivato a Canberra da uomo libero, il fondatore di Wikileaks, è comparso dall'aereo a bordo del quale ha viaggiato da Londra, facendo tappa nelle isole delle Marianne, territorio americano dove un giudice federale ha ratificato il suo accordo di patteggiamento e lo ha rilasciato, salutando la folla di sostenitori che scandivano "ben tornato a casa".
Il ritorno a casa di Assange
Qui ha riabbracciato la moglie Stella ed il padre John Shipton. "Atterrato! Dopo aver sopportato quasi 14 anni di detenzione arbitraria nel Regno Unito, di cui 5 in carcere di massima sicurezza, per il suo lavoro editoriale pionieristico con Wikileaks, Julian Assange è arrivato a casa, sul suolo australiano", ha scritto su X Wikileaks, allegando al post una foto di Assange in bianco e nero mentre sembra guardare fuori dal finestrino di un aereo.
Touchdown!
— WikiLeaks (@wikileaks) June 26, 2024
After enduring nearly 14 years of arbitrary detention in the UK, 5 years in maximum security prison, for his groundbreaking publishing work with @wikileaks, Julian Assange has arrived home on Australian soil.
Free at last. #FreedomFlight pic.twitter.com/kbjjG9PSIo
A seguito del patteggiamento, lunedì Assange aveva lasciato il carcere di massima sicurezza vicino Londra in cui era in detenzione da cinque anni. In base all'accordo con il dipartimento Usa della Giustizia, Assange si è dichiarato colpevole di un solo reato in base all'Espionage Act, cioè di aver cospirato per ottenere e diffondere illegalmente informazioni classificate relative alla difesa nazionale degli Stati Uniti, ammissione in cambio della quale può tornare in Australia senza scontare pena detentiva negli Stati Uniti: la giudice lo ha infatti condannato a cinque anni, che ha però già scontato in carcere nel Regno Unito. Prima del periodo nel carcere di Belmarsh, Assange aveva trascorso sette anni rifugiato all'interno dell'ambasciata dell'Ecuador a Londra.
Le parole del premier Albanese per Assange
Un accoglienza da star anche attraverso le parole che la politica australiana gli ha riservato: "Mi ha fatto molto piacere essere la prima persona con cui ha parlato. Ha lodato gli sforzi del governo australiano. Credo nella difesa dei cittadini australiani" ha detto il primo ministro australiano, Anthony Albanese, riferendo del colloquio telefonico con Assange, dopo che il suo aereo è atterrato a Cranberra. Albanese non ha fornito alcun dettaglio su dove si sta dirigendo ora Assange, dicendo che il fondatore di Wikileaks "ha attraversato una dura prova, spetta a lui decidere quando farà una dichiarazione". Ad Albanese è stato anche chiesto se il patteggiamento influenzerà le relazioni Usa-Australia. "Abbiamo un rapporto molto positivo con gli Stati Uniti. Considero il presidente Biden un amico, considero il loro rapporto assolutamente centrale", ha spiegato il premier australiano.
"Non ho mai incontrato Assange, ho avuto con lui una conversazione molto cordiale questa sera - ha continuato - e lui è stato molto generoso nelle lodi dello sforzo del governo australiano". Alla domanda se pensa che Assange sia stato incarcerato ingiustamente: "non c'era ragione per continuare la sua detenzione, e vi posso dire che quando ho parlato con lui ha descritto questa come una situazione felice e surreale". Il premier laburista australiano ha poi detto che, per ottenere questo risultato, ha lavorato "sul lungo periodo" sollevando la questione "in ogni opportunità al più alto livello". La prima volta che ne aveva discusso con il presidente Biden è stato al summit Nato di Madrid, ha rivelato, riferendosi al vertice del luglio 2022 e spiegando di averne parlato ancora con "alti funzionari dell'amministrazione Usa".
Quale futuro per Assange
Il premier australiano aveva inoltre reso noto che l'ambasciatore negli Stati Uniti, Kevin Rudd, e l'alto commissario nel Regno Unito, Stephen Smith, stavanoo accompagnando Assange nel volo verso l'Australia. "Voglio ringraziarli per il loro lavoro, insieme ad altri nelle loro ambasciate, per ottenere questa conclusione". "Sono molto soddisfatto - ha ripetuto Albanese - è un risultato di successo che credo la stragrande maggioranza degli australiani voleva vedere". "Come ho detto, avranno opinioni diverse sull'impegno e le attività di Assange - ha ribadito - ma saranno soddisfatti che questa saga è stata conclusa e potrà riunirsi con la sua famiglia".
La famiglia di Assange ha fatto sapere che chiederà la grazia per il fondatore di Wikileaks al presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Lo ha confermato alla Bbc il fratello di Assange, Gabriel Shipton.
"Chiederemo al Presidente Biden la grazia, in modo che questa condanna possa essere cancellata dai libri", ha detto Shipton. Ieri anche la moglie del giornalista australiano, Stella Assange, aveva confermato la richiesta.
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