Caccia di Berlino ai sabotatori del Nord Stream: c'era un mandato d'arresto per un ucraino

Le autorità tedesche erano vicine all'arresto di uno sei sabotatori del NordStream. L'intelligence aveva identificato un istruttore subacqueo di nazionalità ucraina a Berlino.

Caccia di Berlino ai sabotatori del Nord Stream: c'era un mandato d'arresto per un ucraino
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Le autorità tedesche che hanno sempre nutrito sospetti sui veri colpevoli del sabotaggio al NordStream erano apparentemente vicine alla cattura di un componente del "gruppo di sabotatori" che il 26 settembre 2022 ha colpito gli impieanti sottomarini che attraverso le profondità del Mar Baltico portavano il gas dalla Russia all'Europa occidentale.

Il sospettato, istruttore o presunto istruttore subacqueo di nazionalità ucraina noto come Volodymyr S. , in precedenza riportato anche come Wolodymyr Zhuravlov, non è stato tuttavia arrestato quando lo scorso maggio si trovava ancora a Berlino. Secondo quanto riportato dei tedeschi, gli investigatori coadiuvati dall'intelligence lavoravano da mesi alla sua identificazione.

Si tratterebbe, se si fa fede alle ricostruzioni riportate dal Wall Street Journal, che ha riportato le parole di "fonti dirette informate sui fatti", di uno dei sei sabotatori che hanno preso parte all'operazione di lanciata dallo yacht a vela Andromeda nonostante l'ordine di "non procedere" ricevuto dal presidente ucraino Volodymyr Zelesky, consigliato dalla Cia, l'agenzia d'intelligence statunitense che era venuta al corrente dei piani ucraini.

Il sospettato, in precedenza riportato con il nome di Wolodymyr Zhuravlov, quarantaquattrenne di nazionalità ucraina e residente in Polonia, in un sobborgo di Varsavia, era stato posto sotto sorveglia insieme ad altri due profili - un uomo e una donna, entrambi di nazionalità ucraina - ed era stato inserito nella banca dati dei ricercati tedeschi.

Secondo quanto si apprende dall'inchiesta condotta dai media tedeschi Zdf e Der Spiegel e dalla radio danese Dr, l'uomo ricercato è riuscito a "sfuggire per un pelo agli investigatori" attraversando il confine polacco per poi riparare verso il suo Paese, l'Ucraina, a bordo di in un veicolo con targa diplomatica. Un dettaglio che avvalora le ipotesi dell'ex capo dell'intelligence tedesca, August Hanning, il quale è convinto che la Polonia abbia avuto un ruolo attivo o passivo nell'evolversi dell'operazione di sabotaggio condotta dagli ucraini senza il benestare del capo del governo di Kiev.

Gli investigatori tedeschi hanno notato che Volodymyr S.

viaggiava spesso attraverso la Germania e avevano da tempo intenzione di "fermare" il presunto sabotatore in base alle informazioni raccolte ma la Corte federale di giustizia emise un mandato d'arresto solo all'inizio di giugno. A nulla è valso il mandato di cattura europeo inviato a Varsavia.

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