Baleari, Canarie e Andalusia: la geografia dei nuovi sbarchi in Europa

Le frontiere deboli del governo socialista rendono la Spagna facilmente penetrabile e ora che il governo italiano contrasta efficacemente l'immigrazione illegale, i flussi hanno cambiato destinazione

Baleari, Canarie e Andalusia: la geografia dei nuovi sbarchi in Europa
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I risultati del governo italiano contro l'immigrazione irregolare sono oggettivi. Nel nostro Paese gli sbarchi si sono ridotti di oltre il 60% e questo è dovuto principalmente, come ha spiegato anche l'agenzia europea Frontex, "alle misure preventive adottate dalle autorità in Libia e Tunisia per ostacolare le attività dei trafficanti". Un calo significativo rispetto a un anno fa, con poco più di 37.6mila migranti sbarcati sulle coste italiane a fronte degli oltre 100mila di un anno fa. Ma i migranti non si sono fermati, hanno trovato altre rotte da percorrere, sfruttando l'immobilismo del governo socialista spagnolo. Il risultato, come dichiarato dal ministero dell'Interno iberico, è un aumento dell'89.6% rispetto a un anno fa, con un incremento record del 160.8% sulle coste delle isole Canarie.

Abbiamo monitorato i canali dei migranti che fino a un anno fa organizzavano i convogli per l'Italia e davano notizia degli sbarchi nel nostro Paese e abbiamo notato anche qui un netto cambio di passo. I numeri ufficiali del Ministero trovano riscontro fattuale nelle testimonianze, nei bollettini di sbarco pubblicati quotidianamente nei gruppi dei migranti con tanto di testimonianze video. Uno su tutti cattura inevitabilmente l'attenzione. È stato pubblicato nella giornata di martedì 13 agosto e mostra uno sbarco di 23 migranti, "uomini algerini", si legge nella descrizione, sulla spiaggia di Palma di Maiorca.

L'arenile è stracolmo di turisti, così com'è normale in una calda estate spagnola, e i migranti si aggirano tranquillamente tra di loro: qualcuno li riprende, qualcun altro sorride. Chi ha pubblicato il video, un facilitatore, ha voluto sottolineare che lo sbarco è avvenuto con un motore Yamaha da 50 cavalli, un modello fuori bordo di modesta potenza in mare, che ha permesso di compiere la tratta tra Bumerdés, in Algeria, e la più grande delle isole Baleari. Questa non è una rotta comune, il tratto di mare da percorrere è piuttosto ampio, ma il Mediterraneo, com'è noto, è un bacino che garantisce un certo livello di affidabilità per la navigazione.

Tuttavia, gli sbarchi spagnoli, come certificato anche da Frontex, avvengono per lo più alle isole Canarie, poste a poche decine di chilometri dalle coste marocchine sul versante atlantico. Questo le rende agevoli anche per essere raggiunte dal Senegal. Tuttavia, sono sempre più frequenti le segnalazioni di sbarchi alle Baleari, Cabrera e Maiorca su tutte, così come nel continente. Alicante, Tarifas, Aguilas sono solo alcuni dei recenti spot di sbarco ma tutta la costa sud-orientale della Spagna è ora esposta a sbarchi massicci. I flussi si sono spostati dal Mediterraneo centrale a quello occidentale e all'Atlantico ma le Ong non se ne sono accorte e proseguono nella loro attività tra Italia e Libia.

Ed è importante sottolineare che di "barche in difficoltà" tra Algeria, Marocco e Spagna non si hanno notizie, se non dagli stessi trafficanti o dai migranti.

Esistono le difficoltà, anche su questa rotta avvengono i naufragi, ma sembrano avere un'importanza minore, visto che nessuna Ong si è finora proposta di fare da ponte navale, raccogliendo le carrette di questa rotta per sbarcare i migranti in Spagna. Lasciano che facciano da soli, tacendo sulle possibili conseguenze di un viaggio così lungo. Forse perché con la Spagna socialista di Sanchéz non c'è alcuna rivendicazione politica da portare avanti.

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