Chi è Scott McAfee, il giudice (repubblicano) con cui dovrà vedersela Trump in Georgia

Trentaquattro anni, georgiano Doc, Scott MacAfee dovrà occuparsi del tentativo di sovvertire l'esito elettorale in Georgia da parte di Donald Trump.

Chi è Scott McAfee, il giudice (repubblicano) con cui dovrà vedersela Trump in Georgia
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Un altro giudice americano segnerà sul suo curriculum vitae l’assegnazione di uno dei tanti casi a carico di Donald Trump. Si tratta di Scott McAfee, 34 anni e georgiano Doc, originario di Kennesaw: dovrà occuparsi del tentativo di sovvertire il voto in Georgia da parte dell’ex presidente e di diciotto fra i suoi accoliti e alleati. McAfee era stato nominato proprio quest'anno dal governatore repubblicano Brian Kemp che lo aveva definito una “forte aggiunta” alla sua amministrazione (si tratta dello stesso giudice che si era scagliato contro le accuse di brogli nel suo Stato, avanzate da Trump). Lo stesso Kemp è tornato a esprimersi più volta sull’operato di McAfee definendolo “un duro pubblico ministero” che “potrebbe assicurare alla legge coloro che infrangono la giustizia”.

MacAfee: un conservatore "moderato"

McAfee, laureatosi circa dieci anni fa, potrebbe per paradosso essere un asso nella manica per The Donald, possedendo un passato da giovane conservatore: da matricola della facoltà di giurisprudenza dell'Università della Georgia, è stato vicepresidente della Federalist Society, notoriamente di stampo conservatore, ed è stato il tesoriere dei Law Republicans, una sorta di organizzazione studentesca al servizio degli studenti di giurisprudenza "conservatori, moderati e libertari". Un conservatore, sì, ma non uno schiavo dell’ideologia, come testimoniano colleghi e amici con cui ha condiviso parte della carriera in tribunale e la vita al di fuori della toga.

Un giovane togato al passo con i tempi, noto negli Stati Uniti per essere al passo con i tempi: sul canale YouTube che porta il suo nome sono spesso trasmessi in diretta procedimenti giudiziari sui quali lui stesso ha autorizzato la diffusione delle immagini. Professionale, dall’alto del suo scranno si rivolge ai suoi interlocutori con un lieve accenno del sud che lo ha reso popolare sul web.

La brillante (e veloce) carriera di McAfee

McAfee è divenuto giudice della Corte superiore della contea di Fulton a febbraio, dopo una veloce e brillante carriera come procuratore e ispettore generale dello Stato specializzato nelle indagini su spreco, abusi e frode nel ramo esecutivo. Ma nel suo portfolio recente figurano anche indagini per traffico di droga e omicidi sia come assistente procuratore degli Stati Uniti nel distretto della Georgia settentrionale che come assistente procuratore distrettuale senior nel circuito giudiziario di Atlanta. In passato, per pura coincidenza, si era già occupato di elezioni: come riporta l’Atlanta Journal-Constitution, aveva multato tale L.L.Wood per aver fatto disinformazione a proposito delle elezioni del 2020; l'uomo venne poi ulteriormente condannato per oltraggio alla corte.

Il giovane giudice non è un perfetto sconosciuto: in passato ha lavorato agli ordini di Fani Willis, la procuratrice democratica che ha istruito l'inchiesta contro il tycoon e la sua Camelot. Una scelta probabilmente miope, che espone l’intero processo al rischio di richiesta di ricusazione del giudice da parte dell’agguerrito team di avvocati di Trump. Per il mondo dei giuristi, anche conservatori, di alto bordo, l’esperienza accumulata dal giudice nei suoi precedenti incarichi lo ha reso adatto a sostenere un caso così complesso e delicato. Una reputazione da “diligente” condivisa da molti colleghi e superiori pronti a scommettere che il rilievo del caso non turberà affatto la capacità di discernimento di McAfee.

Se la campagna elettorale di Trump sarà in buona parte nelle mani di questo giudice, McAfee stesso si trova prossimo ad una corsa elettorale per un mandato di 4 anni, il prossimo anno.

Le elezioni giudiziarie in Georgia sono apartitiche e il giudice punterà sul progetto di smaltire una grande quantità di casi giudiziari accumulatisi durante gli anni della pandemia, soprattutto quelli legati a crimini violenti. “Giustizia tempestiva per tutti” tuona dal suo sito web: sarà così anche per il caso Trump?

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