"Un crimine". Sacchi di cibo buttati dai migranti nell'hotel di New York

Esattamente come accade in Italia, a New York i migranti buttano via ogni giorno sacchi di cibo ancora imbustato perché non di loro gradimento

"Un crimine". Sacchi di cibo buttati dai migranti nell'hotel di New York

Mai come questa volta, il vecchio adagio "tutto il mondo è paese" è veritiero. Dagli Stati Uniti, e per la precisione da New York, arriva la denuncia di quanto in Italia già da tempo si segnala nel silenzio generale della solita classe politica. Il New York Post ha raccolto la testimonianza di Felipe Rodriguez, dipendente dell'hotel Row Nyc, che si trova nei pressi di Times Square. Questo non è un hotel normale perché da alcuni anni è stato selezionato, insieme ad altri, per ospitare circa 26.100 dei 38.700 migranti che si sono riversati nella Grande Mela dalla primavera. Ebbene, Rodriguez ha raccontato che gli ospiti di questo albergo, per i quali vengono pagati anche 500 dollari a notte per camera, rifiutano il cibo che viene loro distribuito, lo buttano, e utilizzano delle piastre fuori norma per cucinarsi i pasti.

A noi italiani tutto questo non giunge certo nuovo, di testimonianze simili ne sono piene da anni le cronache. Ma negli Stati uniti, evidentemente, è qualcosa che ancora desta clamore. Rodriguez ha commentato che è "un crimine buttare via così tanto cibo", mentre il New York Post ha pubblicato le immagini di sacchi della spazzatura pieni di panini, bagel e altro cibo. Tutto cibo buono e adatto al consumo, sprecato dai migranti e tolto, magari, a famiglie in difficoltà che avrebbero potuto mettere in tavola qualcosa in più, gradendo quanto offerto. Altre foto pubblicate dal giornale, invece, mostrano alcune stanze disseminate di lattine e bottiglie di birra vuote, e il dipendente ha riferito di feste selvagge a base di alcol e risse, mostrando ad esempio un video registrato con il cellulare dove si vedono due donne presunte migranti che si prendono per i capelli, la settimana scorsa, mentre alcuni uomini lottano per separarle.

Scene di degrado che non stupiscono ma che danno l'idea di come, ovunque, la gestione dei migranti appaia complicata. Un agente del dipartimento di polizia di New York che era in servizio la notte di capodanno ha confermato il caos che regna nell'hotel, con l'atrio disseminato di bottiglie rotte, persone che quella notte ballavano in mezzo ai vetri e altri sdraiati sui mobili e sul pavimento. "Ci sono dei migranti che sono in cerca del sogno americano, di una seconda possibilità.

Ma molti altri stanno causando il caos, ci sono molti litigi, droghe e abusi per molestie sessuali", ha spiegato Rodriguez, che lavora in quell'hotel dal 2017 e che si dice choccato per quanto accade nella struttura da quando il sindaco Eric Adams ha iniziato a usarlo come Centro di risposta e soccorso umanitario.

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