La Cina, principale rivale degli Stati Uniti, ha stretto una partnership strategica con la Russia. Mosca, a sua volta, ha consolidato i rapporti con la Corea del Nord, ancora tecnicamente in guerra con la Corea del Sud e Washington e fin qui schermata dagli effetti delle sanzioni statunitensi grazie all’ombrello economico cinese. L’Iran, infine, è un’altra spina nel fianco degli Usa. Teheran è in ottimi rapporti con i tre Paesi sopra citati e sostiene, più o meno direttamente, le rivendicazioni di Hamas nel conflitto contro Israele. Basta unire i punti e otteniamo un quadrato molto particolare che, tra i corridoi della Casa Bianca, qualcuno ha già ribattezzato CRINK, dalle iniziali in inglese di Cina, Russia, Iran e Corea del Nord. Ecco, dunque - riesumando una vecchia espressione utilizzata da George W. Bush nel 2002 per definire gli allora tre acerrimi nemici degli Stati Uniti - il nuovo "asse del male" contro il quale dovrà competere governo americano.
Gli Usa alle prese con il nuovo "asse del male"
Come dtto, George W. Bush ha usato il termine "asse del male"per descrivere la Corea del Nord, l'Iran e l'Iraq nel 2002, nel suo primo discorso sullo stato dell'Unione dopo gli attacchi terroristici dell'11 settembre. L'idea è stata ridicolizzata da molti in quel momento. Ma ora un asse ideale che unisce Mosca, Pechino, Teheran e Pyongyang è diventato una realtà geopolitica. In particolare, ha sottolineato il Wall Street Journal, con al centro una Russia revisionista e spericolata che contribuisce ad accrescere la minaccia latente per gli Stati Uniti.
Ebbene, questo nuovo asse si sta fondendo mentre l'alleanza occidentale guidata dagli Stati Uniti mostra crepe sistemiche. Alcuni esempi? L'indispensabile aiuto americano all'Ucraina è stato ridimensionato a causa dell'opposizione repubblicana al Congresso, mentre gli sforzi dell'Ue per affrontare la Russia sono stati sabotati dall'Ungheria. Né gli Stati Uniti né l'Europa, inoltre, sono stati disposti o in grado di aumentare la produzione militare per far fronte alla recente crescita della Russia nella produzione di munizioni e armi.
I CRINK, al contrario, hanno sempre più allineato le loro posizioni, non solo sull'Ucraina, ma anche su altre crisi che li mettono contro gli Usa, come ad esempio la guerra a Gaza.
Relazioni efficaci
Certo, la Cina, a differenza della Russia, della Corea del Nord o dell'Iran, ha un'economia globale dipendente dal commercio. Per ora, almeno, Pechino sta cercando di non danneggiare ulteriormente le relazioni con gli Stati Uniti o l'Europa. Non a caso, il leader cinese Xi Jinping si è rifiutato di fornire armi a Mosca. Allo stesso tempo è vero però che i legami tra il Dragone e gli altri tre Paesi citati sono più che ottimi.
La Russia, dal canto suo, ha probabilmente chiesto (e ottenuto) armamenti e munizioni dai nordcoreani in cambio di alimenti e know how tecnologico/militare. L’Iran ha fin qui beneficiato della vicinanza sia con Mosca che con Pyongyang, mentre Kim Jong Un, al netto di reciproche e storiche diffidenze tra il suo governo e quello cinese, ha sempre avuto rapporti eccellenti con Pechino.
"Questi paesi stanno dimostrando un'eccellente condivisione degli oneri.
E quando si tratta dell'Ucraina, c'è un'alleanza empia di queste forze che hanno raggiunto un'economia di guerra, mentre noi occidentali non siamo in grado di ottenere un aumento della produzione di munizioni", ha affermato Roderich Kiesewetter, un ex alto funzionario dello Stato maggiore tedesco. Un avvertimento cruciale per gli Usa, che dovranno imparare a muoversi nel nuovo palcoscenico globale tra nuovi e vecchi nemici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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