Derubato e ucciso in Tunisia: cos'è successo al 73enne Paolo Corsi

Il nostro connazionale, un professore in pensione, si trovava in Tunisia per trascorrre le vacanze, quando è finito nel mirino dei criminali. Si indaga per capire cosa sia successo

Derubato e ucciso in Tunisia: cos'è successo al 73enne Paolo Corsi
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Si trovava a Sousse, in Tunisia, per trascorrere un periodo di vacanze, ma proprio lì ha trovato la morte. A perdere le vita in circostanze controverse è un nostro connazionale, il 73enne italiano Paolo Corsi. L'uomo, stando a quanto riferito sino ad ora, sarebbe stato aggredito, rapinato e infine ucciso da alcuni malviventi.

Un italiano ucciso in Tunisia

La notizia della morte di Paolo Corsi, ex professore di Latino e Greco originario di Ripatransone (Marche), è stata trasmessa nel corso della mattinata di oggi, mercoledì 22 gennaio. Stando a quanto riferito, il 73enne aveva una casa di sua proprietà a Sousse, una città che si affaccia sulla costa tunisina, per la precisione sul Golfo di Hammamet. Qui trascorreva diversi mesi dell'anno, e purtroppo avrebbe trovato la morte.

Dell'aggressione non è stato ancora rivelato molto. Pare che Corsi sia stato brutalmente aggredito da alcuni malviventi che avrebbero sottratto il suo veicolo e il suo cellulare, per poi ucciderlo. Per lui non ci sarebbe stato nulla da fare, il corpo è stato ritrovato senza vita all'interno della sua casa. Sul caso stanno indagando le forze dell'ordine tunisine, costantemente in contatto con l'ambasciata italiana di Tunisi e la Farnesina. Il ministero degli Esteri ha già provveduto a prendere contatti con la famiglia. Corsi ha una sorella e un nipote che vivono a Roma, dove si era trasferito a sua volta.

Grazie alla geolocalizzazione il cellulare del 73enne sarebbe già stato ritrovato, mentre nulla si sa di auto e portafogli.

Lo sconcerto dei conoscenti

"L'ho sentito due giorni prima che venisse ucciso, stava bene, era allegro e nulla faceva presagire quello che è accaduto. Era pronto ad un altro viaggio", ha dichiarato ai microfoni di Ansa un amico della vittima.

"Non riesco a spiegarmi quello che è successo, stava in una zona residenziale tranquilla, lui era sempre ottimista e non aveva paura. Chi avrà incontrato, non lo so... Se aveva nemici? No, era una persona solare, con tanti amici, la porta di casa era sempre aperta", ha aggiunto.

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