Le nuvole nere che si stanno accumulando all'orizzonte lasciano presagire una nuova, imminente, tempesta perfetta tra Unione europea e Russia. Dopo gas, petrolio e beni d'uso quotidiano, adesso i riflettori di Bruxelles sono puntati sui diamanti. Bruxelles sta infatti attualmente discutendo il dodicesimo pacchetto di sanzioni contro il Cremlino che, una volta approvato, dovrebbe vietare, per la prima volta, le importazioni di diamanti russi nel Vecchio Continente. Il problema è che Mosca ha lanciato un'azione di dumping facendo crollare i prezzi dei preziosi prodotti di oltre il 50%, causando il panico nel mercato dei diamanti.
La guerra dei diamanti
L'Ue vorrebbe proibire le scintillanti pietre delle miniere siberiane alle gioiellerie europee per dimezzare i ricavi di Mosca e rallentare la macchina bellica russa. Le sanzioni proposte dovrebbero vietare l'importazione, l'acquisto e la vendita di diamanti russi e di beni realizzati con tali diamanti a partire dall'inizio del prossimo anno. Inoltre, il piano prevede restrizioni graduali sui diamanti russi tagliati in paesi terzi come l’India.
Sulla decisione, il Belgio ha posto delle condizioni per limitare l'impatto sulla borsa dei diamanti di Anversa, uno dei suoi mercati simbolo. La condizione principale coincide con un sistema preciso di tracciabilità all'origine, con tecnologia blockchain, per tutti i diamanti dal carato in su. La tracciabilità, tuttavia, ha scatenato la reazione dei produttori dei preziosi contro il pacchetto di sanzioni. Il produttore De Beers, ad esempio, avrebbe stanziato fondi per assumere 8 lobbisti a Washington e altrettanti a Bruxelles, con l'obiettivo di fermare l'obbligo alla tracciabilità totale del mercato, a loro dire per limitare gli impatti burocratici e i costi eccessivi per il settore.
Dietro alle preoccupazioni della multinazionale in questione - e di altri soggetti - si nasconderebbe in realtà un problema più grande, relativo agli stabilimenti in Botswana, tecnicamente punto di origine di tutte le sue pietre preziose, e in altri Stati africani. Ebbene, La tracciabilità imposta alla pietre russe obbligherebbe anche gli estrattori di minerali africani a giocare a carte scoperte e questo sembra essere un passo che pochissimi vorrebbero portare avanti.
Il gioco della Russia
"Di norma, si scopre che" con le sanzioni "si innesca un parziale effetto boomerang: gli interessi degli stessi europei ne risentono", ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in merito ai piani dell'Ue di porre sotto sanzioni i diamanti russi.
A sanzioni approvate dunque potrebbe delinearsi una spaccatura del mercato in due mondi diversi, con i Paesi G7 e dell'Ue che vieteranno l'ingresso ai prodotti made in Russia mentre le pietre di Mosca riempiranno le gioiellerie del cosiddetto Sud Globale, tramite le borse di India, Cina e Dubai che continueranno a commercializzarli ma probabilmente a prezzi stracciati.
I commercianti sostengono che, anche senza sanzioni, gli effetti in Europa sono già arrivati: i diamanti russi, che costituivano circa il 30% dei 220 milioni di dollari di transazioni medie al giorno dell'Awdc, sono oggi quasi spariti (-94% dal 2022).
L'accordo sul divieto di questi beni è atteso nei prossimi giorni, come spiegato dallo stesso Alto Rappresentante Ue Josep Borrell, ma quanto saranno stringenti i criteri della tracciabilità ancora non è chiaro. I prezzi dei diamanti, intanto, sono in picchiata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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