Nuovo giallo in Russia per un'esplosione avvenuta questa mattina in un centro a 71 km da Mosca, Sergiev Posad. Nella cittadina è infatti esploso un deposito di materiale pirotecnico che si trovava dentro l'impianto ottico-meccanico di Zagorsk, uno dei principali produttori di sistemi per la difesa e le forze dell'ordine del Paese guidato da Vladimir Putin. La fabbrica di proprietà della Zomz, società del gruppo della difesa Rostech, è come ricorda il Moscow Times in particolare specializzata nella produzione di binocoli e visori notturni. "Sono stati distrutti 1.600 metri quadrati di hangar ceduti a una società privata dall'azienda", ha spiegato in una nota il ministero delle Emergenze russo.
Il Servizio d'emergenza russo, l'equivalente della nostra Protezione Civile, ha comunicato l'accaduto all'agenzia Tass correggendo una prima indicazione che parlava di un'esplosione avvenuta all'interno del vano caldaie della medesima struttura produttiva. Si sarebbero registrati, secondo la medesima istituzione, 38 feriti, di cui cinque ricoverati in gravi condizioni con ustioni sull'intero corpo. L'intero impianto è stato evacuato e, secondo quanto riferisce Ria Novosti, un bilancio peggiore è stato evitato dal fatto che nel deposito non si trovavano lavoratori al momento della detonazione.
In Russia è partito il tam-tam mediatico sulle origini dell'esplosione e da più parti si è collegato l'evento alla contemporanea annunciazione dell'abbattimento di una coppia di velivoli senza pilota ucraini nei cieli di Mosca. Come ha comunicato oggi il sindaco della capitale, Sergei Sobyanin, la contraerea russa ha infatti abbattuto due droni ucraini da combattimento che puntavano a colpire la città. Uno è caduto vicino all'aeroporto di Domodedovo, l'altro su un'autostrada esterna che porta a Minsk, senza che venissero registrati danni a cose o persone.
Nelle stesse ore è stato comunicato l'accaduto di Sergiev Posad, e su Telegram e Twitter è partita la corsa a mettere in correlazione le due notizie. Dopo mesi di escalation delle mosse ucraine con i droni in territorio russo, l'allarme è stato lanciato immediatamente e sulle prime battute l'evento di Sergiev Posad ha causato allarme, tanto da spingere il governatore di Mosca Andrey Vorobyov a recarsi sul posto. Ma ad ora la versione ufficiale degli esponenti politici più vicini a Putin mira a negare la tesi dell'attacco col drone.
Il deputato Sergej Pakhomov, originario di Sergiev Posad e membro di Russia Unita (il partito di Putin) ha comunicato sul suo canale Telegram che "la causa dell'esplosione è stata un guasto delle apparecchiature" dovuto alla carenza di manutenzione della società terza che aveva in affidamento il magazzino. Non sono a disposizione, ad ora, fonti video o visive che testimonino lo sfatamento completo dell'ipotesi del drone circolata sui social ma nemmeno elementi a sua conferma. Restano le testimonianze dirette dei media russi che parlano indubbiamente di un evento traumatico su cui ora le autorità indagano.
Si tratta della terza esplosione a impianti legati alla Difesa di Mosca dall'inizio dell'estate: a giugno l'impianto di produzione della polvere da sparo di Tambov era stato danneggiato in una deflagrazione ritenuta di origine antropica in cui erano morte cinque persone, mentre a luglio un errore delle procedure di gestione degli smaltimenti di prodotti esplosivi aveva causato un incidente analogo in una fabbrica di Promsintez nella regione di Samara.
L'incuria e l'assenza di manutenzione rappresentano problemi strutturali che possono produrre effetti paragonabili a quelli di attacchi nemici su infrastrutture industriali critiche. Dunque per la Russia anche se fosse, come sembra, esclusa la versione dell'attacco via drone non necessariamente parleremmo di una notizia a prescindere positiva.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.