
Non solo il pugno duro, con le esercitazioni militari (a sorpresa) intorno a Taiwan e il chiaro messaggio indirizzato a Tapei secondo cui la ricerca dell'indipendenza equivale ad una dichiarazione di guerra contro Pechino. La Cina ha messo in campo una strategia sofisticata, formata anche da un lato decisamente più soft, per resistere ai dazi di Donald Trump e al contempo rafforzare la propria postura nel continente asiatico. Pare, infatti, che il leader cinese Xi Jinping stia pianificando per aprile un tour diplomatico nel Sud-Est asiatico che dovrebbe comprendere Vietnam, Malesia e Cambogia. L'obiettivo del Dragone? Approfondire i legami di vicinato in un contesto di preoccupazione regionale per la politica estera degli Usa.
La mossa di Xi: così lancia la sfida agli Usa
Secondo quanto riportato in esclusiva dal South China Morning Post, il viaggio di Xi dovrebbe partire a metà aprile, con tappe previste in Vietnam, Malesia e Cambogia. Il tour nel Sud-Est asiatico coinciderà con la prima visita all'estero del presidente cinese del 2024 (aspetto da non ignorare) e arriverà in un momento in cui la Cina sta spingendo per rafforzare i legami con i Paesi vicini per presentarsi come un partner regionale credibile e responsabile. La complicata trasferta coinciderà anche con le crescenti preoccupazioni cinesi in merito all'impegno di Washington nella regione, soprattutto perché Trump sembra aver messo in discussione il valore delle alleanze e partnership storiche degli Usa in tutta l'Asia.
La Cina ha forti e consolidati legami commerciali con i Paesi del Sud-Est asiatico, ma ha anche una serie di controversie territoriali di lunga data con diversi paesi in merito a rivendicazioni inbcrociate nel Mar Cinese Meridionale. Pechino rivendica la maggior parte delle isole e delle barriere coralline di questa area marittima di risorse, che è anche un'importante rotta di navigazione, nonché i diritti sulle acque adiacenti, fonte di tensione con altri pretendenti, tra cui Malesia, Filippine, Vietnam e Brunei. Xi tende a compiere solo pochi viaggi all'estero ogni anno e questi sono generalmente considerati indicativi delle priorità nazionali. L'ultimo viaggio del presidente cinese nel Sud-est asiatico: una visita di Stato in Vietnam nel dicembre 2023. L'anno precedente, aveva fatto tappa a Bali, in Indonesia, per l'incontro del G20, e la Thailandia per partecipare al vertice sulla cooperazione economica Asia-Pacifico.
L'obiettivo della Cina
La Cina punta a occupare il vuoto lasciato dagli Usa: non solo in ambito commerciale, ma anche e soprattutto sul fronte geopolitico. Rafforzare i rapporti con il vicinato, per esempio, consentirebbe a Pechino di non subire pressioni in caso di tensioni a Taiwan. In ogni caso, il Vietnam, che è il principale partner commerciale della Cina all'interno dell'Asean, ha approvato un collegamento ferroviario da 8 miliardi di dollari dal porto settentrionale di Haiphong alla città montuosa di Lao Cai, al confine con la provincia cinese dello Yunnan. Parte dei finanziamenti per la ferrovia, che collegherà diversi centri manifatturieri vietnamiti, facilitando gli scambi commerciali, arriveranno sotto forma di prestito da Pechino.
La Malesia, che quest'anno è anche la presidenza di turno dell'Associazione delle nazioni del Sud-Est asiatico, gode di stretti legami con la Cina. Kuala Lumpur ha corteggiato gli investitori cinesi e i due paesi hanno registrato volumi di scambi bilaterali da record lo scorso anno.
Per quanto riguarda la Cambogia, il Dragone rimane il suo principale partner commerciale, donatore e investitore ed è coinvolto in alcuni dei suoi principali progetti infrastrutturali attraverso la Belt and Road Initiative. Puntare sull'economia per disinnescare le tensioni regionali e insediare gli Usa: ecco, dunque, la pax sinica immaginata da Xi Jinping.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.