"In Europa l'era della pace è finita". E Kiev svela la verità sui soldati Nato

Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, a Quarta Repubblica: "L'Ue deve aiutare gli ucraini"

"In Europa l'era della pace è finita". E Kiev svela la verità sui soldati Nato
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Parla Dmytro Kuleba, ministro degli esteri ucraino. E lo fa a "Quarta Repubblica”, rivendicando il diritto dell’Ucraina di continuare a difendersi, chiedendo all’Europa di fare di più per sostenere Kiev e soprattutto smentendo che Zelensky abbia mai chiesto a Emmanuel Macron di inviare truppe della Nato sul terreno per combattere corpo a corpo contro i soldati di Putin.

Secondo Kuleba, le parole dell’inquilino dell’Eliseo - che sono state rispedite al mittente sia da Olaf Scholz sia da Antonio Tajani - sono state mal interpretate. “Macron ha iniziato un ragionamento molto importante - spiega il ministro degli esteri ucraino - Ha fatto capire che quanto si sta facendo per fermare la Russia non basta”. È comprensibile che i leader europei siano allarmati dalla possibilità che gli scarponi degli eserciti Ue solchino l’Ucraina, quello lo capisce anche Kiev, ma Macron non andava preso alla lettera. “Cosa voleva dire? Di smetterla di fare missioni di addestramento fuori dai confini, ma di farle in qui”.

Più che un problema di soldati (“non abbiamo mai chiesto truppe di combattimento”, assicura Kuleba, “siamo fieri dei nostri militari”), Kiev sconta una grande sofferenza di mezzi. “Oltre alle tante parole spese per noi - dice il ministro - spero che i politici europei possano inviare la stessa quantità di droni e munizioni”. Senza proiettili e senza anticarro, l’Ucraina potrebbe cedere terreno come temono molti osservatori internazionali. E a quel punto Putin potrebbe volersi spingere oltre, forte anche del plebiscito registrato nelle elezioni presidenziali.

“È importante che tutti in Europa accettino l’evidenza che la guerra è ormai dentro l’Europa, non alla sua periferia - si scalda Kuleba - In Europa l’Era della pace è finita. Dovete prepararvi a combattere”.

I Paesi europei non lo sono: non ci sono abbastanza munizioni nei magazzini, “visto che l’industria bellica non ne produce abbastanza”; non ci sono abbastanza veicoli corazzati, che da tempo non produciamo a sufficienza; non ci sono “molte di quelle cose necessarie per avere successo in un conflitto”. “Dovete svegliarvi - aggiunge Kuleba - e capire che il mio migliore per scongiurare l’arrivo della guerra nelle vostre case è aiutare gli ucraini”.

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