Prigozhin in un albergo a San Pietroburgo: la prima foto in Russia dal tentato golpe

Il capo del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha incontrato i rappresentanti di Mali e Niger mentre è in corso il vertice Russia-Africa a San Pietroburgo

Prigozhin in un albergo a San Pietroburgo: la prima foto in Russia dal tentato golpe
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Altro che esilio in Bielorussia e gelo con Vladimir Putin. Evgenij Prigozhin si troverebbe in Russia e avrebbe libero accesso a eventi di rilievo ai quali partecipa anche lo stesso capo del Cremlino. La riprova sta tutta in una foto scattata a margine del vertice Russia-Africa a San Pietroburgo. Lo scatto ha immortalato il fondatore del gruppo Wagner e un rappresentante della Repubblica Centrafricana posare, uno accanto all'altro, stringendosi la mano. Pare che Prigozhin abbia inoltre incontrato anche i rappresentanti del Niger, Paese dove i militari hanno appena compiuto un colpo di Stato.

Gli incontri di Prigozhin

Secondo quanto riportato dal quotidiano Fontanka.ru, l'incontro tra Prigozhin e i rappresentanti del Niger sarebbe avvenuto in un albergo della città di San Pietroburgo, e la notizia è accompagnata da una foto in cui Prigozhin posa con un delegato africano in un albergo di sua proprietà dove soggiornano molti degli ospiti. Il capo della Wagner avrebbe anche tenuto incontri con rappresentanti del Mali e della Repubblica Centrafricana.

Nello specifico, centinaia di mercenari di Wagner sono arrivati in Repubblica centrafricana nei giorni scorsi per garantire la sicurezza durante il referendum costituzionale di domenica. Per quanto riguarda il Mali, le organizzazioni per i diritti umani hanno denunciato la scorsa settimana le atrocità commesse dall'esercito maliano e presumibilmente dai mercenari Wagner.

I media vicini alla Wagner riferiscono che i membri delle delegazioni africane hanno evidenziato la grande efficacia dei mercenari russi. Di recente, Prigozhin aveva assicurato dalla nuova base Wagner in Bielorussia che i mercenari sarebbero tornati presto nel loro spazio naturale, l'Africa, anche se non ha escluso un futuro ritorno al fronte in Ucraina.

Putin gioca la carta africana

Le Figaro ha sottolineato che il summit Russia-Africa rappresenta per Putin la possibilità di dimostrare che Mosca non è affatto isolata sul piano internazionale, come dice l'Occidente, piuttosto è un attore di primo piano, nonostante la guerra, sulla scena internazionale. Possiamo affermare che il vertice rappresenti una sorta di test sull'influenza del Cremlino sull'Africa dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Non è un caso che il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, abbia fatto numerosi passaggi nel continente africano, a fine 2022 e a inizio 2023. E non è forse neppure un caso che Prigozhin sia stato immortalato con rappresentanti della stessa regione.

In ogni caso, un altro degli obiettivi del summit, dalla prospettiva di Mosca, è quello di porre un argine alla sovrapproduzione di cereali russi, stimata per quest'anno in circa 130 milioni di tonnellate, che ha comportato un'eccedenza che non ha trovato sbocchi, con inevitabili problemi di mancanza di spazi per lo stoccaggio e il trasporto. Dal primo vertice di Sochi, nel 2019, Putin ha promesso di raddoppiare il commercio russo con l'Africa in cinque anni a 40 miliardi di dollari. Da allora, tuttavia, il commercio russo con il continente si è contratto a 14 miliardi di dollari e rimane asimmetrico, con la Russia che esporta sette volte quanto importa dall'Africa.

Per quanto riguarda Prigozhin, se l'influenza russa in Africa è cresciuta, questo è stato in gran parte reso possibile grazie alla penetrazione del gruppo Wagner e al sostegno militare, politico e commerciale offerto a svariati governi africani.

Allo stesso modo, il Cremlino ha minato le operazioni delle Nazioni Unite nei Paesi africani del Sahel, come nel caso del Mali, dove lo scorso 30 giugno è stato approvato il ritiro delle forze della Missione Onu nel Paese (Minusma).

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