"Harem, vergini e modifiche alle parti intime": ecco il vero volto dello chef di Putin

Le ultime rivelazioni parlano di un Prigozhin amante delle ragazze giovanissime. Il capo della Wagner crederebbe che fare sesso con loro prolungherebbe la giovinezza

"Harem, vergini e modifiche alle parti intime": ecco il vero volto dello chef di Putin
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Da quando ha cercato, invano, di tirare una spallata alla leadership militare della Russia, Yevgeny Prigozhin è finito sotto la luce dei riflettori. Non solo per il futuro del famigerato gruppo Wagner, da lui diretto e gestito fino a poche settimane fa, ma anche e soprattutto per alcuni bizzarri (e presunti) particolari intimi legati alla sua vita privata. Se gli interni dell'ufficio e della casa di Prigozhin, entrambi perquisiti a San Pietroburgo dal Servizio di sicurezza federale russo (Fsb), avevano fornito una prima panoramica sui gusti del personaggio – tra armi d'oro, passaporti falsi con molteplici nomi, svariate parrucche e travestimenti e persino un elicottero parcheggiato in giardino – adesso i recenti racconti di alcune sex workers russe hanno fatto emergere quelli che potrebbero essere i gusti sessuali dell'uomo che ha sfidato Vladimir Putin.

Prigozhin a luci rosse

Piccola premessa: l'intera vicenda è stata raccontata dal sito The Insider, che ha contattato una donna russa, rinominata Masha per proteggere la sua vera identità, la quale avrebbe (il condizionale è d'obbligo) venduto la sua verginità a Prigozhin a 18 anni di età. Anche se la testimonianza della ragazza è stata corroborata da un rappresentante di un sindacato delle sex workers russe, le informazioni fornite sono impossibili da verificare.

Detto questo, le rivelazioni ci parlano di un Prigozhin amante delle ragazze più giovani, in particolare delle vergini, visto che il capo della Wagner crederebbe che fare sesso con loro prolungherebbe la giovinezza. Verità o falsità per danneggiare l'immagine dello stesso Prigozhin? Impossibile rispondere. Prendendo per buone le parole di Masha, l'ex cuoco di Putin avrebbe persino un'eccentrica ossessione per lo scambio di fluidi corporei con le suddette vergini.

Harem e sesso

Proseguendo nella storia, un anonimo rappresentante sindacale delle lavoratrici del sesso in Russia ha raccontato che, prima di finire in Bielorussia, Prigozhin avrebbe avuto a disposizione un harem formato da ragazze poco più che diciottenni in stanze in affitto al Solo Sokos Hotel di San Pietroburgo. "Ha fatto sesso senza preservativo perché credeva così di scambiare energia. Credeva di ricevere una carica di vitalità dalle ragazze", ha dichiarato la fonte.

"Era l'autunno del 2019. Avevo 18 anni, vivevo a San Pietroburgo, ero profondamente depressa e dovevo andare in ospedale. In quel periodo ho incontrato un'altra ragazza, più o meno della mia età. Era stata cacciata di casa e aveva davvero bisogno di soldi. Mi ha chiesto se volevo vendere la mia verginità per 40mila rubli (circa 623 dollari). Avrebbe ricevuto una commissione. Ho detto ok, anche se non avevo bisogno di soldi", ha invece ricordato Masha.

Il primo rapporto con Prigozhin

Masha sarebbe stata presentata al magnaccia di Prigozhin, un'altra donna sulla trentina con lunghi capelli scuri, in un caffè sulla Prospettiva Nevskij, il viale principale di San Pietroburgo. "Mi ha detto che dovevo andare in clinica per farmi controllare la verginità. Sono stata mandata alla clinica Sogaz, non distante da lì", ha aggiunto la ragazza. Alla reception sarebbe stato necessario dire una parola d'ordine, "sport femminili", per indicare di esser lì appositamente per essere ispezionate per Prigozhin.

Terminati i controlli, Masha ha detto di esser stata portata al Solo Sokos Hotel: "Sembrava che ci fossero sempre stanze riservate a lui e alle ragazze. C'erano sempre persone che le supervisionavano". Ad un certo punto Prigozhin sarebbe entrato nella sua stanza, non prima di essersi arrabbiato per aver bussato alla porta sbagliata.

"Tutto è stato molto veloce. Ha un pene molto piccolo, e anche delle piccole sfere impiantate sotto la pelle del prepuzio. Ha lasciato i soldi in una pila su una sedia. Erano 100mila rubli. Ne ho presi 40mila per me, 60mila per il magnaccia". È così che si sarebbe consumato il rapporto tra la vergine Masha e Prigozhin.

Quest'ultimo, prima di andarsene, avrebbe consigliato alla ragazza di "essere più gentile" e di togliere l'espressione austera dal viso. "Anche con la mia folle personalità, vendere la mia verginità a Prigozhin è stato un po' esagerato", ha quindi ammesso Masha a distanza di anni.

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