Armi, oro e parrucche: raid della polizia nella casa di Prigozhin. Ma la Wagner smentisce

Le immagini apparse su diversi media russi mostrano una casa vasta e lussuosa. Ma un gruppo Telegram vicino alla Wagner ha smentito: "Quella non è l'abitazione di Prigozhin"

Armi, oro e parrucche: raid della polizia nella casa di Prigozhin. Ma la Wagner smentisce
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Armi, lingotti d'oro, ingenti somme di denaro di diverse valute, passaporti falsi con molteplici nomi, svariate parrucche, travestimenti e un elicottero parcheggiato in giardino. È questo il bottino rinvenuto da agenti del Servizio di sicurezza federale russo (Fsb) dopo aver perquisito l'abitazione e l'ufficio di Yevgeny Prigozhin a San Pietroburgo. I filmati sono stati diffusi soltanto adesso, ma il blitz delle autorità risale a due settimane fa. Per la cronaca, è andato in scena mentre il capo della Wagner stava sfidando il Cremlino guidando una sorta di rivolta armata, poi sedata in seguito alla presunta mediazione del leader bielorusso Aleksandr Lukashenko.

La perquisizione della casa di Prigozhin

I video delle perquisizioni sono stati trasmessi durante il programma 60 minuti, in onda sul canale statale Rossiya 1. Le immagini, scattate dalla polizia, sono quindi apparse su diversi media pubblici e privati russi. Mostrano una casa vasta e lussuosa, con tanto di elicottero privato parcheggiato nel giardino. All'interno dell'abitazione sono state ritrovate mazzette di dollari e rubli. Ma anche lingotti d'oro e numerose armi, oltre a diversi passaporti con nomi diversi e un guardaroba pieno di parrucche. A proposito delle armi, a giudicare dai filmati, sembrerebbe esser stato rinvenuto un intero arsenale di fucili, pistole e munizioni.

Le immagini mostrano poi alcuni dettagli dell'abitazione, come la piscina coperta, uno studio medico, ma anche una stanza di preghiera con icone sacre e un piccolo altare. Il sito web Fontanka ha anche riferito che una foto con "teste mozzate" è stata trovata a casa di Prigozhin, i cui mercenari sono regolarmente accusati di abusi. Il sito ha anche pubblicato una foto che mostra un'enorme mazza in una stanza della casa del capo del gruppo mercenario, vicino a una testa di metallo recante il messaggio: "Nel caso di importanti negoziati". Proprio la "mazza" è uno dei simboli del gruppo Wagner, che si vanta di usare quest'arma per giustiziare o torturare brutalmente i suoi nemici.

Il giallo sull'abitazione

La perquisizione dell'abitazione dell'uomo che osato sfidare Vladimir Putin ha subito fatto il giro del mondo, rimbalzando da un Paese all'altro. Uno dei gruppi Telegram più vicini al gruppo Wagner, che negli ultimi mesi ha funzionato da ufficio stampa del capo dell'organizzazione, ha tuttavia smentito l'intera vicenda, spiegando che quella mostrata non sarebbe la casa di Prigozhin.

"Dopo che i giornalisti di Rossiya 1 hanno mandato in onda i pacchi presumibilmente sequestrati in casa di Prigozhin, che avrebbero contenuto anche della droga, abbiamo potuto visitare la stanza dove i pacchi sono stati effettivamente sequestrati. Naturalmente, non stiamo parlando della casa del proprietario del gruppo Wagner", si legge in un messaggio postato dal gruppo Telegram.

Il commento è arrivato a seguito di quanto avrebbero trovato le forze dell'ordine russe durante le perquisizioni nel presunto ufficio e nella casa del capo della Wagner a San Pietroburgo.

A proposito della sostanza recuperata dai russi, "che hanno deciso di chiamare droga su un canale televisivo federale", secondo il gruppo Wagner "per qualche motivo gli ufficiali dell'Fsb l'hanno restituita ai proprietari senza problemi": il gruppo Wagner allude alla possibilità che sia stata messa di proposito dalle forze dell'ordine. Forse per danneggiare l'immagine di Prigozhin, da giorni sparito dai radar.

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