Dopo quattro anni da star dell’ambientalismo e da paladina del clima, Greta Thunberg aveva annunciato il ritiro dalle scene. Un passaggio di testimone mai avvenuto, anzi: quanto registrato negli ultimi giorni conferma che la svedese non sembra intenzionata ad appendere i cartelli al chiodo. Dopo le manifestazioni a dir poco teatrali in Germania – con tanto di arresto in favor di telecamera – la ventenne è giunta al Forum economico di Davos per stigmatizzare i big dell’energia.
Il ritorno di Greta
"Fermate immediatamente l'apertura di nuovi siti di estrazione di petrolio, gas e carbone, e smettetela di bloccare la transizione verso l'energia pulita", l’appello di Greta ai grandi gruppi energetica. Affiancata da Vanessa Nakate, Helena Gualinga e Luisa Neubauer, l’influencer climatica ha accusato i top manager dell’energia “di sapere da decenni che i combustibili fossili causano catastrofici cambiamenti climatici”: “Hanno ingannato i politici e il pubblico, e se non cambieranno direzione saranno chiamati alle loro responsabilità con azioni legali”.
Ritiro archiviato
La linea è sempre la stessa, populismo ecologico che vede l’uomo come incarnazione del male assoluto. La presenza a Davos è abbastanza distante dal concetto di ritiro dalle scene. Soprattutto se consideriamo quanto combinato in Germania negli scorsi giorni. Il fenomeno mediatico dell’ambientalismo ha scelto di metterci il faccione nelle proteste in corso a Luetzerath, in Nordreno-Vestfalia, il villaggio tedesco che sarà destinato a un sito di estrazione di carbone da parte dell'azienda energetica Rwe.
Greta ha guidato i “gretini” sul bordo della cava di estrazione di Garzweiler, costringendo la polizia a intervenire: la svedese è stata portata via di peso da tre agenti. I fotografi presenti alla manifestazione hanno immortalato l’espressione sorridente della giovane, la stessa che poche ore dopo ha denunciato la presunta “violenza scandalosa” delle forze dell’ordine tedesche.
Insomma, Greta non ha intenzione di farsi da parte. O almeno per il momento.
Forse cambierà la strategia – ad esempio, potrebbe rivolgersi direttamente a Cina, India e Russia, i tre principali inquinatori al mondo. O forse niente di tutto ciò: le luci della ribalta e l’accoglienza da star riservata dalle istituzioni europee rappresentano un incentivo succulento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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