"Devo incontrare Macron". Così Durov ha provato a evitare l'arresto a Parigi

Dall’arresto all’interrogatorio, emergono i primi dettagli sull’operazione che riguarda il Ceo di Telegram

"Devo incontrare Macron". Così Durov ha provato a evitare l'arresto a Parigi
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Emergono importanti dettagli sull'operazione che ha portato all'arresto di Pavel Durov sette giorni fa all’aeroporto Le Bourget, a Parigi, nell’ambito di una inchiesta giudiziaria su 12 presunte violazioni penali. All’imprenditore è stata concessa la libertà condizionale dopo il pagamento di una cauzione di 5 milioni di euro e a condizione che si presenti due volte a settimana in una stazione di polizia e rimanga in Francia. Secondo quanto rivelato dalla stampa transalpina, il 39enne s'è mostrato spavaldo, forse persino convinto di poterla fare franca grazie alle sue conoscenze nelle alte sfere.

Come riportato dal Corriere, il procedimento nei confronti di Durov è stato innescato dall'unità contro i crimini informatici all’interno della procura di Parigi per provare la complicità dell'ad di Telegram nei crimini commessi sistematicamente attraverso l'applicazione. Ma c'è di più. Per evitare l'arresto all'aeroporto Le Bourget, Durov ha provato a sostenere di avere un appuntamento con il presidente Emmanuel Macron. I due si conoscono personalmente e si sono incontrati in più di un'occasione. Emblematico quanto accaduto nel 2018, quando il capo dell'Eliseo provò a convincere l'uomo d'affari a spostare la sede della sua azienda a Parigi. Il bluff del russo però è stato smascherato dalle autorità.

Dopo aver giocato la carta Macron, Durov ha chiesto di poter contattare il noto imprenditore francese Xavier Niel, azionista di maggioranza di Iliad e comproprietario di Le Monde. Successivamente, secondo le ricostruzioni dei media transalpini, il 39enne ha contattato il suo staff a Dubai, avviando la ricerca di un avvocato. La scelta è ricaduta su David-Oliver Kaminski, già legale del rapper Koba laD e paroliere del più famoso Maitre Gim’s, già nei guai giudiziari tra risse tra bande e omissione di soccorso.

Ma non è tutto.

Come anticipato, dopo aver collaborato nelle prime fasi, Durov avrebbe improvvisamente cambiato atteggiamento, assumendo un'aria di sufficienza. Il motivo? La collaborazione con i servizi segreti interni (DGSI) nell'azione antiterrorismo. Da qui lo status - presunto - di intoccabile.

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