C'era una volta l'Idra di Lerna, il mostro mitologico le cui teste (sei o nove, a seconda dei testi), una volta tagliate, ricrescevano. Ercole la combatte nella sua seconda fatica e riesce a sconfiggerla solamente facendole precipitare addosso un macigno. Nessuna decapitazione. Nessuna nuova testa. È la fine del mostro. Per sempre. Con i suoi omicidi mirati Israele sta provando a fare lo stesso non solo con Hamas (vedi la morte di Hanyeh a Teheran), ma anche con Hezbollah (come dimostra l'uccisione di Hassan Nasrallah). Nessuno leader di un movimento terroristico è oggi al sicuro. Tutti, prima o poi, verranno trovati e eliminati. Già oggi l'elenco è lungo, ma lo Stato ebraico non intende fermarsi.
Oggi, le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato che ieri è stato ammazzato Suhail Hussein Husseini, il capo del quartier generale di Hezbollah, incaricato della logistica, del finanziamento e membro del Consiglio della Jihad, il principale organo militare del "Partito di Dio". Come al solito, il raid è stato possibile dopo un intenso lavoro di intelligence: "Il quartier generale supervisiona la logistica all'interno dell'organizzazione terroristica Hezbollah ed è responsabile del budget e della gestione delle sue varie unità nell'organizzazione", scrive in una nota dell'esercito israeliano. Husseini, in particolare, "ha svolto un ruolo cruciale nei trasferimenti di armi tra l'Iran e Hezbollah ed era responsabile della distribuzione delle armi avanzate tra le unità", "supervisionando sia il trasporto che l'assegnazione di queste armi. Inoltre, era un membro del consiglio della Jihad, il consiglio di leadership militare senior di Hezbollah". Ma non solo. Secondo quanto fanno sapere le Idf, "il quartier generale include l'unità di ricerca e sviluppo di Hezbollah, che è responsabile della produzione di missili a guida di precisione e della gestione dello stoccaggio e del trasporto di armi in Libano. Nel suo ruolo, Husseini era responsabile della gestione logistica e di bilancio dei progetti più delicati di Hezbollah, tra cui i piani di guerra dell'organizzazione e altre operazioni speciali, come il coordinamento degli attacchi terroristici contro lo Stato di Israele dal Libano e dalla Siria".
"Israele colpirà basi militari e di intelligence in Iran"
Nel fumo di guerra, solo una cosa è certa: Israele risponderà all'Iran. Non si sa dove né quando. Ma colpirà. L'ultima ipotesi viene dal New York Times, che cita alcuni funzionari di Tel Aviv. Secondo il quotidiano americano, Tel Aviv non sarebbe in grado di infliggere danni pesanti gli impianti iraniani e compromettere il programma nucleare di Teheran. Ma non solo. Gli ayatollah potrebbero trasferire le loro attività nucleari nei sotterranei. La rappresaglia, ma siamo ovviamente nel campo delle ipotesi, potrebbe quindi riguardare basi militari e di intelligence. Solo in un secondo momento, nel caso in cui il conflitto dovesse inasprirsi ulteriormente, verrebbero colpiti anche i siti nucleari.
Sinwar riprende contatti con i mediatori Qatar
Per settimane non si è saputo nulla di lui, ma adesso, secondo quanto riferisce la stampa israeliana, il leader di Hamas, Yahya Sinwar, ha ripreso i contatti con i mediatori dell'accordo di cessate il fuoco-ostaggi in Qatar. Il fantasma quindi è ancora vivo. Almeno per il momento.
Schierata la quarta divisione: iniziata l'operazione di terra nella parte sud occidentale del Libano
Una nuova divisione - la quarta dall'inizio del conflitto sul fronte nord - è stata schierata da Israele nel Libano meridionale. La 146a Divisione di riservisti ha infatti iniziato ieri sera le operazioni di terra nel settore occidentale del Libano meridionale, andando ad affiancare le tre divisioni dell'esercito permanente (98, 36 e 91) già operative nei settori centrale e orientale. Attualmente, secondo quanto raccolto dalla stampa israeliana, sarebbero schierati almeno 15mila soldati nel Paese dei cedri. Le operazioni sono state avviate dalla divisione con la sua brigata di fanteria di riserva Carmeli e la brigata corazzata di riserva Iron Fist, con il supporto del 213 reggimento di artiglieria.
Oltre 85 missili su Haifa
Mentre Israele prosegue la sua avanzata nel sud del Libano, la città costiera di Haifa viene colpita da Hezbollah con 85 razzi, alcuni dei quali sono stati intercettati. Si tratta del peggior attacco dall'inizio della guerra.
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