I punti chiave
"Sono pronto a parlare con Putin se deciderà di essere pronto a cercare modi per porre fine alla guerra". Joe Biden ha aperto un piccolo spiraglio verso un ipotetico negoziato di pace sull'Ucraina e un eventuale dialogo con Vladimir Putin. Tutto questo, ha sottolineato il presidente statunitense in una conferenza stampa congiunta alla Casa Bianca con il suo omologo francese, Emmanuel Macron, sarà possibile a patto che il capo del Cremlino mostri la concreta volontà di stoppare il conflitto. Non sappiamo se Mosca mostrerà un "interesse concreto" nell'afferrare la mano di Biden. Certo è che Washington ha compiuto un piccolo, primo passo in avanti.
L'apertura di Biden
Biden, come detto, ha spiegato di essere disposto a parlare con Putin qualora quest'ultimo dovesse essere interessato a chiudere il capitolo avviato lo scorso 24 febbraio. In quel caso "sarei felice di sedermi al tavolo con lui", ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti. "C'è un modo perché questa guerra finisca: il modo razionale. Putin si deve ritirare dall'Ucraina", ha aggiunto. Il punto, ha fatto presente l'inquilino della Casa Bianca, è che il suddetto interesse non è ancora stato riscontrato, nonostante il prezzo altissimo che la Russia ha pagato in questi mesi di guerra senza quartiere.
L'inaspettata apertura di Joe Biden è arrivata al termine del bilaterale odierno avuto alla Casa Bianca con Macron. "Il ritiro delle forze russe dall'Ucraina è una condizione fondamentale per porre fine al conflitto", ha affermato il leader democratico, specificando tuttavia di non avere in programma, al momento, di cercare un contatto con Putin. "Se e quando dimostrerà di voler negoziare in buona fede la fine della guerra, e a seguito di appropriate consultazioni con gli alleati della Nato, sarò pronto a parlarci: nel frattempo, è cruciale continuare a sostenere l'Ucraina", ha concluso.
L'incontro con Macron
E nel richiamato incontro con Macron, Biden ha sì parlato della possibilità di parlare con Putin, ma ha anche ribadito l'impegno a garantire aiuti a Kiev finché necessario, senza imporre la pace e a perseguire i crimini di guerra di Mosca. In ogni caso, il cambio di registro del presidente statunitense è probabilmente arrivato in seguito alle dichiarazioni dell'ospite francese. Il capo dell'Eliseo, infatti - forse anche in vista di una conferenza internazionale di pace a Parigi il 13 dicembre - ha annunciato di voler parlare nei prossimi giorni con Putin, convinto che un negoziato con Mosca sia ancora possibile.
I due leader, tra gli altri temi affrontati, hanno trovato un punto di incontro anche sulla legge anti inflazione Usa che con i suoi sussidi "super aggressivi" alle rinnovabili, secondo Macron, "rischia di spaccare l'Occidente". Si è deciso di discutere "misure pratiche per sincronizzare gli approcci" sulla catena di approvvigionamento e sulla green economy, dai semiconduttori all'idrogeno e alle batterie per le auto elettriche. Biden ha detto di non volersi scusare per la legge anti-inflazione ma ha precisato che non era sua "intenzione danneggiare l'Europa o rimettere in pista gli Stati Uniti a spese dell'Europa" e che "si possono fare aggiustamenti per coinvolgere di più i Paesi europei".
Capitolo Cina.
Biden e Macron hanno parlato dell'importanza di proseguire il coordinamento sui timori riguardanti le sfide della Cina all'ordine internazionale, compresi i diritti umani, ma anche la collaborazione su questioni globali come il cambiamento climatico. Su questo dossier la Francia non voleva la linea dura, proprio come la maggior parte dei membri dell'Ue.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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