Duro attacco del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov all'occidente. Non il primo da quando è iniziata la guerra in Ucraina. Questa volta però il titolare della diplomazia di Mosca ha usato toni molto duri contro la Nato e contro specifici Paesi dell'Alleanza Atlantica, tra cui l'Italia. Secondo Lavrov infatti, anche Roma starebbe partecipando al conflitto addestrando gli ucraini.
“Nato partecipa attivamente al conflitto”
“Non bisogna dire che gli Stati Uniti e la Nato non stanno prendendo parte a questa guerra, vi stanno partecipando direttamente”. Ha esordito così Sergej Lavrov in un discorso pubblicato sull'agenzia russa Tass. Una prima grave accusa, decisa e mirata contro l'intera Alleanza Atlantica.
Il ministro degli Esteri russo ha così infatti additato alla Nato di non essere parte terza. Circostanza non banale in questa delicata fase politica e militare del conflitto in corso in Ucraina. Nelle sue dichiarazioni, Lavrov è poi andato oltre, lanciando accuse ancora più specifiche. In particolare, la Nato è additata non solo di inviare armi a Kiev ma anche di addestrare militari ucraini.
“L'Alleanza Atlantica – ha continuato Lavrov – sta partecipando non solo rifornendo l'Ucraina di armi ma addestrando il personale militare. Addestri i loro militari sul tuo territorio”. In quali territori lo ha specificato lo stesso ministro russo. Ed è qui che è stata tirata in ballo l'Italia. “Sappiamo come – ha aggiunto il braccio diplomatico di Vladimir Putin – sui territori di Gran Bretagna, Germania, Italia e altri Paesi”.
Roma, vista dal Cremlino come una “delusione” per via della sua adesione alle sanzioni e alla linea della Nato nonostante buoni rapporti con Mosca, è stata più volte tirata in ballo sia da Lavrov che da un altro esponente della nomenclatura russa molto attivo con le sue dichiarazioni, ossia l'ex presidente Dmitry Medvedev. Una tirata in ballo ovviamente in chiave negativa dalla prospettiva russa, proprio come adesso.
Certo è che quanto detto da Sergej Lavrov è destinato a far discutere e non poco, specialmente per le accuse dirette verso il nostro Paese e verso la Nato.
“In Ucraina ci sono anche mercenari”
Le accuse per la verità non hanno introdotto elementi di novità. È ben risaputo che i Paesi dell'Alleanza sono impegnati nel garantire assistenza all'Ucraina con un costante invio di armamenti. Così come non è un mistero che interi battaglioni ucraini si addestrano ad esempio in Gran Bretagna.
A suscitare clamore è stata più che altro la tempistica con cui Lavrov ha lanciato il suo j'accuse. Il ministro degli Esteri russo ha infatti voluto specificare come da parte di Mosca è l'intera Nato a essere considerata come un attore direttamente impegnato sul campo e non invece come un attore terzo.
Non solo, ma il ministro degli Esteri russo ha anche parlato della possibile presenza di mercenari a servizio dell'Alleanza Atlantica al fianco delle forze di Kiev. “Il sostegno occidentale all'Ucraina – ha ribadito Lavrov – comprende l'invio di un gran numero di mercenari e di forze di intelligence per determinare gli obiettivi dell'esercito ucraino”.
Stoltenberg: "Nato non è parte attiva, Putin non ci trascinerà mai"
A stretto giro è arrivata la risposta del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. "La Nato - ha dichiarato durante la conferenza stampa tenuta a Berlino dopo l'incontro con il cancelliere tedesco Olaf Scholz - non è un parte del conflitto, non ci lasciamo trascinare nel conflitto da Putin".
"Il compito della Nato - ha proseguito Stoltenberg - è sostenere l'Ucraina ed evitare un'escalation,
che vada oltre l'Ucraina. Se la Russia dovesse vincere la guerra, questo incoraggerebbe altri regimi autoritari a usare gli stessi mezzi, per ottenere i loro obiettivi. E questo renderebbe il mondo più pericoloso".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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