Cara Vittoria,
non potrei mai fare il reale, essere un re o un principe, nemmeno un conte qualunque, in quanto il sangue blu e il ruolo impongono il rispetto di regole ferree e di un protocollo rigido in qualsiasi circostanza, a cui sarei allergico. Io amo provocare, stare sopra le righe, infischiarmene del non sta bene, del non si può dire, del non si può fare. La vita a corte è da sempre soffocante e nel nuovo millennio mica fa eccezione. Anzi, ho persino il sospetto che oggi sia peggio rispetto a uno o due secoli addietro. La regina Elisabetta aveva fornito un indirizzo generale ai suoi familiari: «Mai lamentarsi e mai dare spiegazioni». La principessa Kate, che ci è sempre apparsa fin troppo perfetta, ha trasgredito il secondo monito quando, attraverso i social network, si è scusata dichiarando che sì, la foto è ritoccata, e che è lei l'autrice delle modifiche di bassa qualità volte ad ingannare il pubblico. Ma non credo affatto che ella sia la responsabile e nemmeno che da lei sia partita l'iniziativa di addossarsi ogni colpa. Qualsiasi azione dei reali viene vagliata, misurata, controllata, ponderata, deliberata e non dai diretti interessati. È stato commesso un errore e si è valutato che il male minore sarebbe stato che Kate chiedesse scusa, contando sul fatto che, esponendo lei, donna, convalescente, molto amata dai sudditi, tutti avrebbero mostrato tolleranza, morbidezza e comprensione, perdonando alla Corona uno scivolone indegno dei reali.
Non riesco ad immaginare Kate alla stregua di qualsiasi altra dilettantesca influencer impegnata a ritoccare e abbellire uno scatto prima di darlo in pasto a milioni e milioni di persone. Non me la figuro Kate alle prese con il mettere a segno quella che è a tutti gli effetti una truffa, altro che Pandoro Gate, ai danni del reame.
Tante illazioni sono state fatte, tanti dubbi sono stati sollevati, tanti sospetti si sono infittiti, rafforzando il mistero della semi-sparizione della principessa nonché l'allarme sul suo stato di salute. La gente ama gli enigmi, tanto più quando riguardano quelle impenetrabili famiglie nobili, le dinastie secolari, che sono talmente lontane dagli esseri umani comuni che vivono osservando codici diversi, avulse dalla realtà. Le star le puoi toccare, le puoi vedere al cinema o sul palcoscenico, le puoi persino incrociare per strada o al supermercato, i reali invece sono intoccabili.
Per dirlo con le parole di Chiara Ferragni, è stato commesso un errore di comunicazione, peraltro gravissimo, poco elegante, uno sbaglio che non ti aspetteresti da chi, gestendo la macchina comunicativa di re e regina e principi e principesse, dispone sicuramente di qualifiche ed esperienza e non metterebbe mai in gioco la credibilità della monarchia, a cui non resta alcun potere bensì solamente la propria influenza, che è strettamente connessa proprio all'essere credibili e al continuare ad esserlo.
Ma il punto è un altro. E non posso negarti che sono incuriosito io stesso.
Il punto è: per quale dannata ragione quella fotografia è stata modificata? Perché l'originale è stata ritenuta scomoda, inopportuna, più perniciosa rispetto ad una taroccata? Insomma, perché mai Kate, una madre, avrebbe dovuto intervenire non solo sull'estetica sua ma anche quella dei figli, alterandola e addirittura deformandola vistosamente?Potrei concluderne che la mania di adoperare PhotoShop abbia contagiato ormai chiunque, pure l'immacolata e santissima Kate. Ma il mio fiuto di cronista mi suggerisce che c'è dell'altro.
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