Invisibili. Impercettibili. Silenziose. Epppure presenti. Le cimici del letto hanno invaso Parigi, costringendo i francesi a lunghe e frustranti disinfestazioni. Che, però, non funzionano. Tanto che le punaises hanno preso possesso anche dei sedili della Tav, di quelli della metropolitana e delle sale d'attesa degli aeroporti. I luoghi più adatti per continuare a viaggiare e, quindi, a infestare nuove zone. Questi esserini così piccoli eppure così fastidiosi erano spariti per molto tempo, per poi ricomparire negli anni Novanta, dopo che si smise di usare il Ddt. A partire da quel momento, le cimici del letto hanno fatto ciò che sapevano fare meglio: si sono nascoste tra le pieghe dei materassi, tra gli stipiti delle porte invecchiate dal tempo e tra i fogli impolverati. Come se stessero aspettando un richiamo per uscire dal loro nascondiglio. Un richiamo che puntualmente è arrivato.
Sono state la globalizzazione, l'ambientalismo à la page e il pauperismo radical chic a permettere alle cimici di riprendersi Parigi. Subito dopo la Seconda guerra mondiale, infatti, il Ddt fu usato, a volte in maniera eccessiva, come insetticida, in particolare per debellare la malaria (e ancora oggi lo si continua ad utilizzare in molti Paesi tropicali). Poi, nel 1962, uscì un libro intitolato Primavera silenziosa, scritto dalla biologa Rachel Louise Carson. Il volume, nonostante contenesse diverse informazioni scientificamente infondate, divenne la Bibbia dell'ambientalismo. Come ebbe a dire Charles Wurster, scienziato dell'Environmental Defense Fund: "Se gli ambientalisti vincono la battaglia sul Ddt, acquisiranno un livello di autorevolezza mai avuto prima. In un certo senso, c'è in gioco qualcosa di più del solo Ddt". E così è stato. Il Ddt - che presenta ovviamente elementi di tossicità, soprattutto se non impiegato in quantità minime e mirate - è stato utilizzato come volano per la causa ambientalista. Con qualche effetto collaterale, come dimostra il caso delle cimici francesi. Nel momento in cui smetti di usarlo, ecco che i vari esserini che popolano le nostre case si ripresentano. E poco si può ottenere con altri insetticidi. Perché le cimici, proprio come i virus, hanno una dote: sanno adattarsi per sopravvivere. Imparano a riconoscere il nemico, in questo caso l'insetticida, e si difendono. È il loro spirito di sopravvivenza a permetterglielo.
Ma non solo. Un altro pull factor delle punaises sono stati i viaggi internazionali che la globalizzazione - alla quale è impossibile opporsi, come affermato da Bill Clinton nel 1998 - ci ha offerto per pochi spiccioli. Vogliamo andare a Bali? Che problema c'è? Ci sarà di sicuro un'offerta che ci permetterà di raggiungerla a poco più di 19,99 euro. Che sarà ovviamente accompagnata da un alloggio pagato pochissimo e le cui condizioni igieniche lasceranno a desiderare. Faremo i turisti per caso, impegnati più a scattare foto da caricare su Instagram che a comprendere ciò che c'è accanto a noi e, senza rendercene conto, torneremo a casa portando con noi questi piccoli esseri affamati di nuovi ambienti da colonizzare. E che adorano gli oggetti antichi, come i mobili di legno e i vecchi abiti che vengono venduti nei mercatini che tanto piacciono ai radical chic e che rappresentano il luogo ideale dove nascondersi, riprodursi e vivere.
Per poi uscire allo scoperto, sfruttando il buio della notte e seguendo l'anidride carbonica che rilasciamo mentre dormiamo, e pungerci per succhiare il nostro sangue.È il mondo piccolo delle piccole cimici. Così uguale al nostro. Ma del resto non siamo anche noi, uomini e donne sulla terra, piccole punaises dell'universo?
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