Il piano della Nasa sulla Luna per beffare la Cina

La Nasa sta cercando di quantificare le potenziali risorse presenti sul satellite della Terra con l'intenzione di attrarre investimenti commerciali. È partita la sfida di Washington a Pechino

Il piano della Nasa sulla Luna per beffare la Cina
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Una road map per bruciare sul tempo la Cina e mettere le mani sulle risorse strategiche presenti sulla Luna. Due sono fin qui gli appuntamenti cerchiati con la matita rossa dalla Nasa: il 2025, quando l'agenzia spaziale prevede di riportare gli americani sulla luna come parte della sua missione Artemis, ma soprattutto il 2032, quando dovrebbero iniziare invece gli scavi nel suolo lunare. Con l'obiettivo di cercare acqua e ossigeno, ma anche di mettere le mani su ferro e terre rare. La sfida tra Washington e Pechino sta per entrare nel vivo.

La Luna nel mirino

A quanto pare, la Nasa starebbe cercando di quantificare le potenziali risorse presenti sulla Luna con l'intenzione di attrarre investimenti commerciali. Sviluppare l'accesso a ciò che potrebbe offrire lo spazio sarà, in sostanza, la chiave per tagliare i costi e sviluppare un'economia circolare.

"Stiamo cercando di investire nella fase di esplorazione, così da ridurre il rischio e far sì che gli investimenti esterni abbiano un senso, per poi accedere ad una fase successiva", ha dichiarato alla Reuters Gerald Sanders, uno scienziato missilistico presso il Johnston Space Center della Nasa con esperienza pluridecennale.

La Nasa alla fine del mese invierà un impianto di perforazione di prova sulla Luna. Ha inoltre pianificato uno scavo su scala più ampia del suolo lunare, o regolite, e un impianto di lavorazione pilota in vista del 2032. "Stiamo letteralmente solo grattando la superficie", ha detto Sanders, lasciando intendere che le potenzialità offerte dal suolo lunare siano molto più grandi di quanto non si possa immaginare.

La road map della Nasa

I primi clienti della Nasa dovrebbero essere società di razzi commerciali che potrebbero utilizzare le risorse della luna per il carburante o l'ossigeno. Nel frattempo, l'Agenzia spaziale australiana è coinvolta nello sviluppo di un rover semi-autonomo che preleverà campioni di regolite in una missione della Nasa già nel 2026, ha affermato Samuel Webster, assistente alla direzione dell'agenzia.

Il rover avrà il compito di dimostrare che il suolo lunare contiene ossigeno sotto forma di ossidi. "Questo è un passo fondamentale verso la creazione di una presenza umana sostenibile sulla luna, oltre a sostenere le future missioni su Marte", ha affermato lo stesso Webster.

La sfida alla Cina

La Nasa sta cercando esperti per indagare su come i metalli lunari raccolti dalla superficie lunare possano essere utilizzati in vari ambiti, ad esempio come la stampa 3D, si legge in un rapporto di Popular Mechanics.

Attenzione però, perché la Cina è attivissima nello stesso campo. Prima del 2030, Pechino intende aggiungere un quarto modulo alla sua stazione spaziale e inviare uomini sulla luna, secondo Space.com. Lin Xiqiang, vice capo dell'organizzazione cinese per i voli spaziali umani, ha dichiarato che la loro missione prevede un "breve soggiorno" sulla superficie lunare e "un'esplorazione congiunta umano-robotica".

La tensione tra le due grandi potenze, Usa e Cina, resta altissima, anche oltre i confini terrestri.

La geopolitica dello spazio, una volta una frontiera che univa i rivali per il bene dell'umanità, adesso rispecchia infatti la competizione dei governi sulla Terra. Da un lato troviamo Washington, mentre dall'altro l'asse che unisce Mosca a Pechino. Il testa a testa è appena iniziato.

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