I punti chiave
Il Nobel 2024 in Letteratura è stato vinto dalla scrittrice sudcoreana Han Kang, 53 anni: la Royal Swedish Academy di Scienze le ha assegnato il riconoscimento "per la sua intensa prosa poetica che affronta i traumi storici ed espone la fragilità della vita umana". Molte delle opere della neo-vincitrice sono quasi sempre caratterizzate da una doppia esposizione del dolore in una sorta di corrispondenza tra tormenti mentali e fisici con importanti legami al pensiero orientale.
Le motivazioni sul Nobel
Gli esperti accademici hanno spiegato che nella sua opera Han Kang affronta traumi storici e insiemi di regole invisibili e, in ogni libro espone la fragilità della vita umana. "Ha una consapevolezza unica delle connessioni tra corpo e anima, i vivi e i morti, e nel suo stile poetico e sperimentale è diventata un'innovatrice nella prosa contemporanea". La 53enne è nata a Gwangju ed è figlia del romanziere Han Seung-Won: il suo esordio nella Letteratura fu nel 1993 con una raccolta poetica, Kang è anche una musicista e si occupa di arte visiva. Il presidente della commissione per il Nobel, Anders Olsson, ha anche elogiato "l'empatia fisica di Han per le vite vulnerabili, spesso femminili" dei suoi personaggi.
I romanzi di successo
Il grande successo internazionale della vincitrice Han Kang è arrivato con il romanzo "The Vegetarian" scritto nel 2015 in tre parti: la tematica verte sulle violente conseguenze che si verificano quando la protagonista Yeong-hye si rifiuta di sottomettersi alle norme di assunzione di cibo con la scelta di non mangiare carne che incontra pareri diversi e contrastanti e la necessità per Yeong-hye di riaffermare la propria esistenza in quanto individuo a sé. Per questo libro fu premiata con il Man Booker International Priz nel 2016. Tra gli altri romanzi spiccano "Atti umani" (2017) e "Convalescenza" (2019).
Nel racconto di Han Kang "Europa"c'è un narratore maschio attratto da una donna enigmatica che si è allontanata da un matrimonio impossibile. Il sé narrante rimane in silenzio quando la sua amata gli chiede: "Se potessi vivere come desideri, cosa faresti della tua vita?" Nel romanzo "Human Acts" (Atti umani), invece, la scrittrice utilizza come fondamento politico un evento storico che ha avuto luogo nella città di Gwangju, dove lei stessa è nata cresciuta e dove centinaia di studenti e civili disarmati furono assassinati durante un massacro compiuto dall'esercito sudcoreano nel 1980. Cercando di dare voce alle vittime della storia, il libro affronta questo episodio con una brutale realtà avvicinandosi a quello che viene chiamata letteratura di testimonianza.
Lo stile di Han Kang
Il suo stile considerato "visionario quanto succinto", si discosta tuttavia dalle aspettative del lettore su quel genere: un suo particolare espediente "permettere alle anime dei morti di essere separate dai loro corpi, consentendo loro così di assistere al proprio annientamento. In certi momenti, alla vista dei cadaveri non identificabili che non possono essere sepolti, il testo richiama il motivo di base dell'Antigone di Sofocle", spiegano gli esperti.
Altro successo arriva da "Lezioni di greco" del 2023, la sua ultima opera fii qui, è un'appassionante rappresentazione della relazione tra due persone estremamente vulnerabili: da un lato una donna giovane che dopo una serie di esperienze traumatiche non riesce più a parlare
che si ricollega al suo insegnante di greco antico che sta perdendo la vista. Da queste problematiche nasce una storia d'amore imperniata sulla meditazione della perdita, l'intimità e le condizioni ultime del linguaggio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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