Norvegia, aborto fino alla 18esima settimana. Provita: "Omicidio legalizzato"

Sarà possibile solo in caso di problemi di salute del nascituro

Norvegia, aborto fino alla 18esima settimana. Provita: "Omicidio legalizzato"
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Chiamatela eugenetica. Fa discutere la decisione del Parlamento norvegese di estendere la possibilità di abortire fino alla diciottesima settimana di gravidanza per problemi di salute del nascituro, allineando il Paese alla Svezia, la Danimarca ci sta pensando e potrebbe deciderlo nel 2025, mentre Regno Unito e Paesi Bassi lo consentono entro le 24 settimane, l’Islanda nelle 22 settimane. In realtà in Norvegia era già possibile abortire tardivamente (le statistiche dicono che è successo nel 5% dei casi di aborto) ma serviva l’ok di due medici. Sarà possibile anche ridurre il numero di feti in caso di gravidanza multipla, la cosiddetta «riduzione fetale» dei figli in eccesso.

Per i cattolici si tratta di eliminare il paziente con tutta la sua malattia, ecco perché definirla eugenetica non è così sbagliato. D’altronde, nei Paesi nordici così attenti al welfare non si registrano ormai più parti di bambini Down, soppressi al momento della scoperta della patologia genetica. È chiaro che per i cattolici la vita inizi sin dal suo concepimento, ma anche volendo concedere qualche settimana è pacifico che - sotto il profilo squisitamente scientifico - 18 settimane sono tantissime. Il feto misura circa 15 centimetri, ha già le unghie, le impronte digitali, si formano le papille gustative e inizia a rispondere agli stimoli sonori esterni. Insomma, «è vero e proprio omicidio legalizzato, come con coraggio lo chiama sempre più frequentemente lo stesso papa Francesco - dice al Giornale Toni Brandi, di Provita&Famiglia - L’ideologia abortista sta portando le nostre società a un tale disprezzo della vita e della dignità umana da non permetterci più di guardare con orrore alle più anti-umane pratiche dei regimi totalitari del secolo scorso, perché ciò che tolleriamo oggi sembra ancora peggio”.

Non a caso ProVita è sempre più nel mirino (vedi gli attentati alle loro sedi) ma non arretra sul fronte della protezione del più piccolo, più debole e più indifeso degli esseri umani, tanto che pochi giorni dopo la Marcia Nazionale per la Vita a Malta di domenica scorsa ha appena siglato una collaborazione strategica con Euro Child - guidata dalla prolife Marie-Louise Coleiro Preca - per rafforzare la

tutela dei bambini, con particolare attenzione ai più vulnerabili, ai bambini con disabilità, con Sindrome di Down, senza contare la piaga delle oltre 250mila segnalazioni di minori scomparsi che ci sono ogni anno in Europa.

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