Non so se vi rendete conto: un ragazzo di tredici anni è riuscito a finire Tetris, lo storico videogioco puzzle in cui cadono mattoncini di varie forme da incastrare velocemente facendo sparire le linee piene prima che lo schermo si riempia e game over. Non so se vi rendete conto, in quarant`anni non c`era mai riuscito nessuno, e ci riesce lui, Willis Gibson, americano, arrivando al cosiddetto «kill screen», dopo il quale c`è il nulla, il gioco si blocca (detta così sembra anche una metafora della vita).
Non so se vi rendete conto perché Tetris non solo è stato uno dei videogiochi più geniali e famosi e giocati dagli anni Ottanta a oggi, ma ha avuto una storia incredibile, un retroscena da spy story: inventato dal russo Alexey Pajitonov, rappresenta la cosa migliore venuta fuori dal comunismo (a sua insaputa, magari si fossero dedicati ai videogiochi), tant`è che quando scoprirono che Pajitonov stava vendendo i diritti alla Nintendo i comunisti cercarono di impedirglielo (e al riguardo vi consiglio la visione del film Tetris uscito l`anno scorso, lo trovate su Apple Tv), ma alla fine ci riesce, convertendosi al capitalismo (che è sempre una cosa buona) e alla libertà, trasferendosi negli Stati Uniti e fondando la Tetris Company.
Non so se vi rendete conto perché mentre Tetris divenne un successo mondiale in Occidente, nelle sale giochi in versione arcade, o nei Game Boy della Nintendo in versione tascabile, Gorbaciov (sotto i colpi di Reagan e del regime sovietico sempre più corrotto) dichiarò la fine dell`Unione Sovietica, ma in quegli anni per Tetris stava per scoppiare quasi la terza guerra mondiale, senza che Gorbaciov ne sapesse niente.
Non so se vi rendete conto di quanto questo ragazzino ci sia stato sopra, analizzando statistiche e sessioni di centinaia di migliaia di giocatori prima di lui, non è che lo fai per caso (come non risolvi per caso un cubo di Rubik), e di certo anche possedendo dei riflessi eccezionali visto che, di livello in livello, i blocchi da incastrare cadono sempre più veloci. Quattro decenni e non si sapeva come finiva Tetris, quando.
Non se vi rendete conto che adesso, ci scommetto, arriverà qualcuno, uno psicologo, un sociologo, per criticare il povero Willis Gibson, magari con la solita morale che i videogiochi fanno male (un cavolo, si utilizzano nelle terapie di neuroriabilitazione, e è stato dimostrato che ampliano diverse aree neuronali), che avrebbe potuto fare altro, che è un record inutile (ma allora tutti i record sono inutili, e scalare l`Everest, a pensarci, è stato più facile che finire Tetris).
Non so se vi rendete conto ma, ribadisco, non solo nessun umano c`era riuscito fino a oggi, e vuol dire che i videogiochi non sono proprio giochi da ragazzi, sebbene sia stato un ragazzo a farcela.
Infine, non so se vi rendete conto, ma a finire un videogioco uscito dalla mente di un programmatore frustrato nell`Urss è stato un tredicenne americano, non russo, non cinese, non iraniano, e questo significa che gli Usa e la Nato ce la faranno anche contro l`orrendo Tetris bellico di Vladimir Putin. Viva Willis Gibson.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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