"Ancora tu, ma non dovevamo vederci più?". Sono passati poco più di due mesi da quando Greta Thunberg annunciava l'intenzione lasciare il megafono della protesta alle persone più colpite dai cambiamenti climatici, ed ecco che la giovane attivista svedese, promotrice degli scoperi per il clima, torna al centro del dibattito, non rinunciando a quell'attivismo che aveva detto di voler abbandonare. Evidentemente le luci dei riflettori le mancavano, e così Greta è volata in Germania per partecipare e prendere la parola alla manifestazione in corso in Germania contro l'estrazione del carbone nel borgo di Lurterath, nel Land del Nordreno-Vestfalia. "Voi siete la dimostrazione che i cambiamenti non arriveranno da coloro che stanno al potere, dai governi o dalle imprese, dai cosiddetti leader. No, i leader sono qui. Sono le persone che siedono nelle case sugli alberi e che già da anni difendono Luetzerath", ha detto la giovane attivista.
Il ritorno di Greta fra gli eco-attivisti
Greta ha inoltre denunciato la "violenza della polizia" nello sgombrare i manifestanti che cercano di impedire che il villaggio abbandonato venga inghiottito da una miniera di carbone a cielo aperto. L'ultimo residente ha lasciato Lützerath nella Germania occidentale più di un anno fa e mercoledì scorso la polizia è intervenuta per allontanare gli attivisti dal sito. Molti dei manifestanti se ne sono andati, ma due manifestanti soprannominati "Pinky" e "Brain" sono rintanati in un tunnel. Altri si sono rifugiati sulle case sugli alberi. Come nota la Bbc, l'operazione di polizia a Lützerath, ora di proprietà della società energetica Rwe, si è rivelata scomoda per il governo poiché il vicecancelliere tedesco Robert Habeck è una figura di spicco dei Verdi tedeschi. La Germania ha promesso di eliminare gradualmente l'energia a carbone entro il 2030, anticipando la data dal 2038, e Lützerath dovrebbe essere l'ultimo villaggio ad essere sacrificato per la miniera a cielo aperto di Garzweiler. Rwe ha affermato che il carbone che si trova sotto il villaggio sarà necessario già quest'inverno.
Lützerath, simbolo della lotta per il clima: scontro con la polizia
Lützerath è diventato un simbolo per gli eco-attivisti di tutta la Germania, a maggior ragione ora dopo la visita di Greta, arrivata in Germania per dare sostegno a "Pinky" e "Brain". "Le persone stanno già soffrendo nel sud del mondo. Qui siamo privilegiati e in grado di protestare e dobbiamo usare questo privilegio per fermare l'uso dei fossili", ha detto un'attivista alla Bbc. In risposta alle accuse di violenza di Greta Thunberg, il capo della polizia ha affermato che l'attivista svedese non ha parlato con le autorità per capire cosa fosse successo e si è limitata a fare un breve sopralluogo dove, tuttavia, non ha perso occasione di parlare con i media. Come riportato dall'Agi, a margine della manifestazione a cui ha preso parte anche Greta e che ha riunito diverse migliaia di persone, 35.000 secondo gli organizzatori, gruppi di black block hanno cercato di entrare in aree vietate della miniera di lignite. Nelle riprese televisive, una fila di poliziotti in tenuta antisommossa, con caschi e scudi, proteggeva i bordi della fossa profonda decine di metri da cui si stavano avvicinando i manifestanti. È un segnale della piega a dir poco controversa che stanno prendendo le proteste per il clima.
Il millenarismo di marca apocalittica di cui sono intrise le posizioni di Greta ha infatti ispirato gli eco-attivisti radicali di tutto il mondo, da "Don't Stop the Oil" a Ultima generazione. È lei l'ispiratrice massima dei movimenti che gettano vernice sui palazzi storici o bloccano il traffico. Metodi che la stessa eco-attivista non ha mai condannato, anzi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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