I partecipanti con cui parlava in diretta video su Tik Tok sono rimasti choccati per alcuni secondi: una donna è stata schiaffeggiata dal marito in maniera talmente forte che le si è girata la testa e i capelli sono finiti per aria. Anche se la moglie non ha sporto denuncia, il tribunale della città spagnola di Soria lo ha condannato a un anno di carcere con l'accusa di maltrattamento e violenza sulle donne.
Cosa dice la sentenza
Il quotidiano spagnolo El Pais ha riportato quanto scritto nella sentenza dal giudice: durante la notte del 28 gennaio, la donna stava partecipando a un concorso TikTok con altri giovani che a un certo punto hanno fatto apprezzamenti scherzosi sulla avvenenza fisica della ragazza. Evidentemente infastidito da commenti e risate, il marito con cui è sposata da tre anni, "guidato dal desiderio di ledere l'integrità fisica di S., le diede un forte schiaffo, che le fece venire le lacrime agli occhi". La vittima non ha voluto denunciare l'accaduto rifiutando anche di farsi riconoscere da un perito forense per valutare quali fossero i danni effettivi. Anche se il giudice ha spiegato che non ci sarebbero precedenti di violenza domestica, ha insistito sui "maltrattamenti evidenti e reali" tali da giustificare una condanna a un anno di reclusione, il divieto di avvicinarsi alla moglie per tre anni rimanendo almeno a 300 metri di distanza.
Il magistrato ha evidenziato che l'imputato, "in modo pubblico e notoriamente, davanti a migliaia di persone, ha aggredito la moglie, con l'intento di ledere la sua integrità fisica e umiliarla in pubblico". La vittima di 23 anni avrebbe poi confessato in aula di aver subìto "due percosse" prima dell'episodio dello schiaffo. Nella sua delibera il magistrato ha spiegato che sui reati di violenza di genere non è necessario che ci sia la denuncia, ma si esegue la punizione "una volta nota la sua commissione", cioé quando è stato commesso il fatto.
Perché c'è reato senza denuncia
In questo caso, l'episodio non è avvenuto soltanto tra le quattro mura domestiche ma in diretta su un social network come Tik Tok che ha ricevuto migliaia di visualizzazioni tra gli utenti. "Basta il semplice fatto della trasmissione in diretta dello schiaffo ai pubblici poteri per dispiegare l'ambito di tutela della vittima, indipendentemente dal fatto che si riconosca tale", ha sottolineato il giudice che ha respinto le scuse del marito che aveva provato a giustificare il suo gesto. "Nei reati di violenza sulle donne, come in tutti i reati di lesioni gravi, il consenso dell'aggredito è irrilevante e la punizione è in ogni caso adeguata", ha spiegato l'autorità giudiziaria. La sentenza sottolinea che l'uomo ha agito "con lo scopo, oltre a provocarle abusi fisici, per umiliarla e sminuirla davanti ai suoi amici e conoscenti" con i quali "ha imposto il suo dominio sulla moglie attraverso i social network".
Lì per lì, ai ragazzi con cui si trovava in diretta, la giovane moglie aveva assicurato che l'autore dello schiaffo fosse suo padre,
mentendo. Soltanto alcuni giorni dopo i fatti sono venuti a galla durante un live streaming su TikTok nella quale si diceva che era tutto uno "spettacolo" organizzato per guadagnare visibilità e profitti sulla piattaforma.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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