"Sesso con minorenni". Arriva la condanna per il rapper R.Kelly

Il cantante e produttore statunitense è stato incastrato da un video che lo riprende mentre abusa di una ragazzina di 14 anni

"Sesso con minorenni". Arriva la condanna per il rapper R.Kelly

È stato condannato a una pena di 20 anni di reclusione per pedopornografia, abusi sessuali e adescamento di minori il cantante e produttore statunitense Robert Sylvester Kelly, meglio noto con lo pseudonimo di R. Kelly.

Secondo quanto riferito dal New York Times, la sentenza del giudice federale di Chicago è arrivata dopo che la giuria ha riconosciuto sei delle tredici accuse mosse nei suoi confronti, tutte inerenti a reati commessi contro i minori avvenuti negli anni '90.

Le accuse pesantissime

Fra i reati contestati, spiccano per gravità quelli di pedopornografia e adescamento. L'accusa ha ricostruito un quadro a dir poco inquientante attorno alla figura di R. Kelly, divenuto celebre nel mondo per la sua I believe I can fly, e non solo.

Si parla anche di minorenni costretti dall'uomo a fare sesso con lui. Fra le vittime, anche una quattordicenne abusata da R. Kelly, arrivato anche a girate tre video per immortalare le violenze.

Sarebbero stati i filmati a inchiodare definitivamente il 56enne, già accusato in passato di abusi su ragazze minorenni. Accuse sempre negate dal cantante.

È arrivata invece l'assoluzione dall'accusa di avere ostacolato le indagini. La difesa del 56enne ha inoltre ottenuto che la pena detentiva sia sovrapposta alla condanna a 30 anni che l'uomo sta già scontando dopo la condanna per associazione a delinquere e reati sessuali emessa dal tribunale di Brooklyn.

Inizialmente, spiega la stampa straniera, era stato invece chiesto di sommare i 25 anni di reclusione ai 30, ma il giudice ha scelto diversamente. Gli anni saranno scontati contemporaneamente, fatta eccezione per uno. Evitato, quindi, l'ergastolo: R. Kelly resterà in prigione per 31 anni.

I precedenti choc

Da anni numerose accuse di abuso vengono mosse nei confronti del produttore discografico (le prime risalgono addirittura dagli anni '90).

Nel 2002, l'incriminazione per 13 accuse di pedopornografia. Poi, nel 2008, l'assoluzione. Nel 2019, però, una docuserie di Lifetime dal titolo Surviving R.

Kelly riportò con precisione tutte le testimonianze contro di lui. La RCA Records, allora, decise di licenziarlo.

Nel febbraio dello stesso anno è poi arrivata l'incriminazione per 10 accuse di abuso sessuale aggravato. L'11 luglio 2019, l'arresto.

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