Soldi dalla Cia per insabbiare l'origine del Covid: servizi Usa sotto accusa

Un "whistleblower" ha rivelato al Congresso Usa che la Cia avrebbe pagato gli analisti per insabbiare la verità sull'origine del Covid-19: è polemica

Soldi dalla Cia per insabbiare l'origine del Covid: servizi Usa sotto accusa
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Testimonianza "shock" di un "whistleblower" della Cia davanti alla commissione del Congresso degli Stati Uniti che indaga sull’origine del Covid. Come rivelato dal New York Post, un funzionario di alto livello dell'agenzia ha riferito ai membri della commissione parlamentare che la stessa avrebbe tentato di insabbiare la verità sull'origine della pandemia, offrendosi di pagare sei analisti che avevano ritenuto che il Covid-19 avesse probabilmente avuto origine in un laboratorio di Wuhan. Gli analisti avrebbero dovuto cambiare la loro posizione, sposando la tesi "ufficiale" del salto di specie. Un'accusa - gravissima - respinta con forza dalla stessa agenzia d'intelligence. Secondo la comunità d'intelligence, infatti, e secondo la maggioranza delle agenzie governative (tranne l'Fbi), la pandemia avrebbe avuto un origine "naturale", passando da un animale infetto del mercato selvatici a Wuhan, in Cina, all'uomo.

Intelligence Usa sotto accusa

Il presidente della commissione, il repubblicano dell'Ohio Brad Wenstrup e il collega Mike Turner chiedono che tutta la documentazione relativa all'origine del Covid-19 in possesso dell'agenzia d'intelligence sia resa immediatamente pubblica. Secondo il comunicato stampa diffuso dal comitato, l’informatore ha testimoniato che solo l’analista più esperto di un team della Cia - composto da sette membri - che indagava sull’origine della pandemia supportava la teoria del salto di specie: il "whistleblower" ha affermato che gli altri sei membri del team che sostengono la tesi della fuga del virus dal lavoratorio hanno poi ricevuto "un significativo incentivo monetario per cambiare la loro posizione". Si tratta, tuttavia, di "funzionari esperti con una significativa competenza scientifica". Wenstrup e Turner hanno inviato una lettera al direttore della Cia William Burns, richiedendo documenti e comunicazioni sul Covid-19, comprese le sue interazioni con diversi altri rami del governo e le retribuzioni e i bonus concessi agli analisti dell'agenzia.

In risposta alle domande inviate via email da Science, il direttore degli affari pubblici della Cia Tammy Kupperman Thorp ha contestato il resoconto dell'informatore: "Alla Cia ci impegniamo a rispettare i più alti standard di rigore analitico, integrità e obiettività. Non paghiamo gli analisti per raggiungere conclusioni specifiche. Prendiamo queste accuse estremamente sul serio e le stiamo esaminando. Terremo adeguatamente informate le nostre commissioni di supervisione del Congresso", sottolinea.

Scoppia la polemica

Sebbene la comunità d'intelligence sia giunta a conclusioni diverse, l'Fbi è stata la prima agenzia statunitense a concludere che la pandemia di Covid-19 molto probabilmente avrebbe avuto origine da una fuga dal laboratorio di Wuahn seguita nelle stesse conclusioni, lo scorso, febbraio, anche dal dipartimento dell'Energia.

John Ratcliffe, l’ex direttore dell’intelligence nazionale, ha dichiarato a tal proposito al Congresso che la cosiddetta teoria della fuga dal laboratorio era "l’unica spiegazione credibile per la pandemia".

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