Soli e senza figli, perché il Giappone rischia di "scomparire"

Nel 2050 oltre il 20% dei residenti di età pari o superiore ai 65 anni vivrà in nuclei familiari composti da una sola persona. Ecco che cosa sta succedendo

Soli e senza figli, perché il Giappone rischia di "scomparire"
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Tempi bui per il Giappone, almeno a giudicare dagli ultimi dati pubblicati dal National Institute of Population and Social Security Research (IPSS). Nel 2050 in tutto il Paese asiatico, ad eccezione della prefettura di Yamagata, oltre il 20% dei residenti di età pari o superiore ai 65 anni vivrà in nuclei familiari composti da una sola persona. Non solo: le famiglie mononucleari rappresenteranno il 44,3% di tutti i nuclei familiari. Tutta colpa dell'inverno demografico che sta colpendo Tokyo, alle prese con un rapido spopolamento della nazione, il suo invecchiamento e con il numero, sempre più ridotto, di coppie che decidono di fare figli.

Il Giappone alle prese con l'inverno demografico

Nel 2020, il numero totale di nuclei familiari a livello nazionale ammontava a 55.705.000, di cui 21.151.000, ovvero il 38%, composti da una sola persona. Questi ultimi rappresentavano oltre il 40% in cinque prefetture: Hokkaido (40,5%), Tokyo (50,2%), Kyoto (41,2%), Osaka (41,8%) e Fukuoka (40,7%). L'IPSS prevede che il numero totale di nuclei familiari diminuirà a 52.607.000 entro il 2050, mentre i nuclei familiari composti da una sola persona aumenteranno a 23.301.000. Una crescita del genere si verificherà sia nelle principali aree urbane che in quelle rurali; i nuclei familiari composti da una sola persona rappresenteranno oltre il 40% in 27 prefetture, più della metà delle 47 presenti in Giappone.

Non è finita qui. Nella società iper-anziana di questo Paese, un aumento di nuclei familiari composti da una sola persona significa un numero crescente di anziani che vivono da soli. Sempre entro il 2050, il numero di nuclei familiari composti da una sola persona anziana (di età pari o superiore a 65 anni) salirà a 10.839.000, raggiungendo più del 20% del totale, ovvero un aumento di circa 1,5 volte rispetto al 2020. Di questi, 7.040.000 saranno individui di età pari o superiore a 75 anni.

Cosa succede nel Paese

La seconda generazione di baby boomer del Giappone, nata nei primi anni '70 come figli dei baby boomer dell'immediato dopoguerra, avrà raggiunto l'età di 75 anni entro il 2050. Gran parte di loro è entrato nel mondo del lavoro dopo il crollo dell'economia dovuto allo scoppio della cosiddetta bolla giapponese nei primi anni '90. In quel periodo, delicatissimo per il Paese, le aziende riducevano le assunzioni di dipendenti regolari e incrementavano la loro dipendenza da lavoratori non regolari. Di conseguenza, molti cittadini hanno dovuto affrontare instabilità lavorativa e bassi salari, due fattori che hanno contribuito a far sì che meno persone si sposassero e facessero figli. Il risultato è una vecchiaia in solitudine e senza il supporto della famiglia.

"(Le famiglie mononucleari che invecchiano) saranno più evidenti e ci saranno grandi cambiamenti (in futuro), e quindi è importante adottare un approccio proattivo a questioni come l'assistenza infermieristica e l'assistenza medica, così come questioni di povertà, isolamento e vari altri problemi associati al declino cognitivo", ha spiegato Yasuyo Koyama, un ricercatore presso l'IPSS.

Per la cronaca, a Tokyo il numero di nuclei familiari composti da una sola persona costituisce il 54% del totale. Ciò significa che più della metà dei nuclei familiari nella capitale giapponese è nubile e senza figli, oppure vedova.

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