Spari, aggressioni e no-go zone: il fronte orientale Nato assediato dai migranti

La Polonia e l'Ue sostengono che molti dei migranti siano organizzati e aiutati dalla Russia e dalla Bielorussia per destabilizzare l'Europa

Spari, aggressioni e no-go zone: il fronte orientale Nato assediato dai migranti
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Cresce la tensione sul fronte orientale della Nato. L'epicentro di nuove scintille coincide con il confine che separa Polonia e Bielorussia, dove ingenti quantità di migranti provenienti da Medio Oriente, Asia e Africa, a detta dell'Ue incoraggiati da Minsk e Mosca, stanno aumentando la pressione su Varsavia. La situazione è sempre più esplosiva. Stando ai dati diffusi dalle autorità polacche, quest'anno ci sono stati circa 17mila tentativi di attraversare illegalmente il confine.

Cosa succede tra Polonia e Bielorussia

La Polonia e l'Ue sostengono che molti dei migranti siano organizzati e aiutati dalla Russia e dalla Bielorussia per destabilizzare l'Europa. Le loro pressioni si sono intensificate questa primavera, in concomitanza con l'avvicinarsi delle elezioni chiave per il Parlamento europeo. Questa settimana, tra l'altro, quella che Varsavia considera una guerra ibrida ha causato una vittima. Un soldato polacco che pattugliava il confine è morto a causa delle ferite riportate in uno scontro con i migranti avvenuto lo scorso 28 maggio.

Il governo centrista e filo-Ue del primo ministro Donald Tusk ha annunciato l’intenzione di reintrodurre una no-go zone lungo la frontiera con la Bielorussia, sigillata da una barriera metallica sin dal 2022. Una volta introdotta, la no-go zone renderà le cose ancora più difficili per i migranti. "Questo confine non è sicuro, purtroppo. Lo scopo di questa zona è quello di garantire che nessuno sia esposto al tipo di attacco a cui sono esposti i soldati polacchi", ha dichiarato a Reuters il vice ministro polacco della Difesa Pawel Zalewski.

"Siamo stati catturati dai bielorussi. Ci hanno picchiato, poi hanno detto: "Andate". I trafficanti ci avevano detto che era facile. Ci hanno mentito. Se avessi saputo la veritòà non sarei venuto qui", ha spiegato uno dei migranti arrivato al confine polacco-bielorusso. Ricordiamo che, secondo le attuali disposizioni, i migranti possono chiedere asilo nella Polonia membro dell’Ue una volta che sono sul suolo polacco.

Tensione e guerra ibrida

La guerra ibrida, come detto, ha provocato una vittima. Un soldato polacco accoltellato il mese scorso da un migrante al confine orientale con la Bielorussia è morto. L'uomo era stato ricoverato in gravi condizioni nell'ospedale della città di Hajnowka: è stato trasportato in un ospedale militare a Varsavia ma è morto nonostante le cure. "Un giovane soldato, Mateusz, ha dato la sua vita per difendere il confine polacco", ha scritto su X Tusk. "La patria e i suoi compatrioti non dimenticheranno mai questo sacrificio. Esprimo le mie più sentite condoglianze alla sua famiglia", ha aggiunto.

Nei giorni scorsi il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz si era schierato al fianco dei militari che avevano sparato contro alcuni migranti illegali al confine con la Bielorussia. La posizione espressa dal ministro si riferiva allo scandalo scoppiato in seguito ai filmati pubblicati dai media polacchi che mostravano dei militari in manette, arrestati per aver aperto il fuoco contro dei migranti che cercavano di attraversare illegalmente il confine polacco-bielorusso.

"Credo nei militari polacchi. Sono sempre dalla parte dei militari.

Penso che tutti i militari polacchi oggi abbiano bisogno di solidarietà", ha detto Kosiniak-Kamysz nel corso di una conferenza stampa. Nel solo mese di maggio le Forze armate polacche hanno sparato circa 700 colpi di avvertimento al confine con la Polonia per impedire degli attraversamenti illegali.

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