La Polonia si blinda sul confine orientale: Lukashenko fa sempre più paura

Oggi il premier Donald Tusk, recatosi al confine, ha annunciato il suo progetto di moderne fortificazioni, denunciando la pressione crescente esercitata dalla Bielorussia sul suo Paese

La Polonia si blinda sul confine orientale: Lukashenko fa sempre più paura
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Rafforzare il suo confine orientale: questo il prossimo obiettivo del premier polacco Donald Tusk, alle prese con la minaccia crescente esercitata dalla Bielorussia sul confine. "Abbiamo dato il via a un intenso lavoro per innalzare una moderna fortificazione lungo il confine orientale polacco", ha anticipato Tusk, a Karakule, al confine fra Polonia e Bielorussia, sollecitando la partecipazione di tutti gli altri Paesi europei al progetto, dato che il confine polacco rappresenta anche il limes esterno dell'Unione europea.

Il tutto accade proprio nelle stesse ore in cui si è diffusa la notizia secondo cui la Russia vorrebbe immagazzinare testate nucleari in Bielorussia. Lo rivela un'inchiesta del New York Times che ha analizzato le immagini satellitari da cui si vede il sito che sarebbe stato scelto dal Cremlino per costruire i depositi. L'analisi del Nyt mostra i miglioramenti alla sicurezza in corso in un deposito di munizioni dell’era della Guerra Fredda, che sarebbero indispensabili proprio per ospitare impianti di stoccaggio nucleare russi.

Il primo ministro polacco dallo "speciale palco" di confine ha approfondito il tema della minaccia costituita da Alexander Lukashenko. Tusk accusa la Bielorussia, alleata di Mosca, di intensificare quella che ha definito una “guerra ibrida” contro l’Occidente, sfruttando fitte schiere di profughi e migranti come arma, invitandoli a tentare di entrare nell’Ue. Tusk ha promesso che la Polonia non risparmierà un centesimo per la sicurezza delle frontiere, investendo tantissimo nel settore. "So che ogni giorno ci sono sempre più attraversamenti illegali", ha dichiarato Tusk, che ha colto l'occasione per incontrare soldati dell'esercito polacco, ufficiali della guardia di frontiera e polizia.

Nell'estate del 2022, dopo che Minsk aveva facilitato il transito di migranti provenienti dal Medio Oriente, la Polonia aveva messo in sicurezza la sezione terrestre del suo confine di 418 chilometri con la Bielorussia con una barriera alta 5,5 metri e un sistema di sorveglianza elettronica. A rendere noto il nuovo progetto per il rafforzamento dei confini, era stato il ministro della Difesa di Varsavia, Wladyslaw Kosiniak-Kamysz negli scorsi giorni. Alla domanda di un giornalista dell'emittente Radio Zet, se la Polonia "dovrebbe iniziare a costruire bunker, fossati e trincee" al confine con Russia e Bielorussia, il ministro e vicepremier ha risposto positivamente e aggiunto che è in corso la preparazione di un piano a tale scopo. "Stiamo riparando una diga al confine polacco-bielorusso. La stiamo rinforzando. Manteniamo raggruppamenti militari in Podlachia, nel voivodato di Lublino, in Masovia e in Varmia-Masuria a sostegno della guardia di frontiera", ha continuato Kosiniak-Kamysz. "Le spese relative a quest'anno (per la sorveglianza del confine) sono le più alte", ha aggiunto il ministro. Kosiniak-Kamysz ha risposto anche a una domanda sulla rapida costruzione di fabbriche di munizioni: "Ci stiamo lavorando", affinché "possiamo ottenere maggiori capacità di produzione. E' un tema fondamentale".

Sebbene gli occhi continuano a essere puntati sull'Ucraina, la Polonia vive uno stato di perenne allerta fin dai primi minuti del conflitto. Soltanto tre giorni fa, era stato alzato il livello di allarme quando un cittadino russo di 41 anni, sedicente disertore, è stato arrestato dopo aver attraversato illegalmente il confine fra la Bielorussia e la Polonia, secondo quanto ha reso noto la Guardia di frontiera polacca. L'uomo indossava abiti civili ed era disarmato. Ma ha esibito documenti che dimostrano la sua appartenenza alle forze militari russe e il suo coinvolgimento nella guerra in Ucraina. "Nei suoi confronti saranno adottate altre azioni", ha aggiunto la Guardia di frontiera senza precisare altro. Un confine dunque, che rischia di divenire un colabrodo se nessuno correrà ai ripari per tempo.

Nelle stesse ore, la Polonia è stata presa di mira da un attacco hacker da parte di un gruppo legato alla Russia. A riverlarlo, l'Istituto nazionale di ricerca statale polacco.

"Il malware che prende di mira le istituzioni governative polacche è stato distribuito questa settimana dal gruppo APT28, associato ai servizi di intelligence russi", si legge in una nota dell'istituto. Indicatori tecnici e somiglianze con attacchi passati hanno permesso di identificare il gruppo APT28.

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