Nel tardo pomeriggio americano di giovedì, SpaceX ha fatto il suo ultimo lancio di prova, il settimo, della navicella Starship ma, a differenza delle altre volte, sono stati registrati alcuni problemi già allo studio dei tecnici di Elon Musk. Il booster, infatti, è stato regolarmente ripreso dai due grandi bracci che rappresentano la straordinaria innovazione dell'esplorazione spaziale, mentre i controlli con la navicella sono stati persi nella fase ascensionale del lancio e i tecnici hanno riferito che è andata distrutta. Partita da Boca Chica, vicino al confine messicano, si sarebbe dovuta librare sopra il Golfo del Messico dopo quasi un giro intorno al mondo, esattamente come è successo nei lanci precedenti.
La navicella era stata riempita di satelliti fittizi Starlink per effettuare un'esercitazione di rilascio ed era il suo primo lancio nella versione rinnovata e potenziata. Sfiorando lo spazio, la navicella spaziale, concepita da Musk come una nave per la luna e per Marte, ha preso di mira l'Oceano Indiano per una conclusione controllata, ma distruttiva, della dimostrazione durata circa un'ora. "Un'indicazione preliminare è che c'era una perdita di ossigeno/carburante nella cavità sopra la paratia del motore della nave, abbastanza grande da creare una pressione superiore alla capacità di sfiato. Oltre a un ovvio doppio controllo per le perdite, aggiungeremo la soppressione degli incendi a quel volume e probabilmente aumenteremo l'area di sfiato. Finora nulla suggerisce di posticipare il prossimo lancio oltre il mese prossimo", ha spiegato Musk. I tecnici di SpaceX, dopo l'ultimo lancio, hanno effettuato delle modifiche anche alla torre, in risposta ai danni causati ad alcuni sensori dei bracci robotici dall'ultimo lancio effettuato lo scorso novembre. Quel danno costrinse SpaceX a rinunciare al tentativo di recupero in quell'occasione, tentativo che invece è andato bene questa volta, con il booster che è stato recuperato correttamente.
A bordo della navicella c'erano satelliti fittizi delle stesse dimensioni di quelli reali di Starlink, e come la navicella spaziale, erano destinati a cadere nell'Oceano Indiano per concludere la missione. Il contatto con la navicella è andato perduto dopo 8 minuti dal lancio. L'idea di mettere dei satelliti replica nella navicella nasce dal progetto di Musk di lanciare con Starship anche quelli veri, prima di passare ad altri tipi di satelliti e poi al volo umano verso la Luna e verso Marte. Quello che si è concluso ieri è stato un volo di prova comunque istruttivo per i tecnici di SpaceX. "I team continueranno a esaminare i dati del test di volo di oggi per comprendere meglio la causa principale. Con un test come questo, il successo deriva da ciò che impariamo e il volo di oggi ci aiuterà a migliorare l'affidabilità della Starship", hanno spiegato i tecnici di Musk.
La stessa Nasa ha già prenotato alcune navicelle Starship per far atterrare gli astronauti sulla luna più avanti in questo decennio. "Ogni lancio di Starship è un ulteriore passo avanti verso Marte", ha dichiarato Musk prima del lancio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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