Tegola per Trump: perde in appello contro la scrittrice Elizabeth Carroll

Carroll lo aveva accusato di averla aggredita sessualmente in un grande magazzino di New York nel 1996

Tegola per Trump: perde in appello contro la scrittrice Elizabeth Carroll
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Il neoeletto presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato condannato a versare una somma di cinque milioni di dollari alla scrittrice Elizabeth Jean Carroll, che lo aveva accusato di averla aggredita sessualmente in un grande magazzino di New York nel 1996.

L'81enne Carroll aveva raccontato l'episodio in un libro pubblicato nel 2019, scatenando la reazione di Trump, che l'aveva definita una "pazza" interessata a costruire un "business basato sulle menzogne". Tuttavia, il 9 maggio dello scorso anno, un tribunale civile federale di Manhattan ha stabilito che Trump è responsabile sia di violenza sessuale sia di dichiarazioni diffamatorie fatte nel 2022, condannandolo a pagare due milioni per l'aggressione e tre per i commenti offensivi.

Nonostante Trump avesse impugnato la sentenza, la Corte d'appello ha confermato il verdetto, sottolineando che non erano stati dimostrati errori da parte del tribunale di primo grado. Trump ha negato le accuse e ha presentato ricorso contro il verdetto, sulla base del fatto che altre due donne che avevano affermato che aveva aggredito sessualmente anche loro non erano state ammesse come testimoni. Il collegio di tre giudici della Seconda Corte d'Appello del Circuito degli Stati Uniti non ha concordato: "Concludiamo che il signor Trump non ha dimostrato che il Tribunale distrettuale ha commesso errori, in nessuna delle sentenze impugnate", hanno detto. "Inoltre - hanno aggiunto i giudici - non ha sostenuto l'onere di dimostrare che qualsiasi errore dichiarato o combinazione di errori dichiarati ha influenzato i suoi diritti sostanziali, come richiesto per giustificare un nuovo processo".

Nel frattempo, Carroll, nota anche per il suo ruolo di editorialista presso la rivista Elle, ha ottenuto il 26 gennaio dal tribunale civile federale di New York un ulteriore risarcimento di 83,3 milioni di dollari per diffamazione, in un caso distinto e ancora oggetto di appello. Carroll ha testimoniato che le dichiarazioni di Trump hanno danneggiato la sua reputazione e la sua vita privata, costringendola a vivere isolata a causa delle minacce ricevute.

Dopo essere stato rieletto il 5 novembre, il panorama legale di Trump si è in parte riassestato grazie all'archiviazione di procedimenti penali federali, inclusi quelli relativi agli eventi successivi alla sua sconfitta nelle elezioni presidenziali del 2020. Due casi federali intentati contro Trump dal procuratore speciale Jack Smith sono stati archiviati, da quando ha vinto le elezioni presidenziali del 5 novembre scorso.

Trump è stato accusato di aver gestito malamente documenti riservati dopo aver lasciato la Casa Bianca e di aver cercato di ribaltare i risultati del verdetto elettorale del 2020, ma Smith ha archiviato i casi, in base alla politica del Dipartimento di Giustizia di non perseguire un presidente in carica.

Trump è stato condannato a New York a maggio per 34 capi di imputazione per falsificazione di documenti aziendali, allo scopo di coprire un pagamento in denaro alla pornostar Stormy Daniels. Il giudice Juan Merchan ha recentemente respinto la richiesta del presidente eletto di far annullare la propria condanna, ma ha rinviato la sentenza a tempo indeterminato.

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