"Temono una guerra totale tra Israele ed Hezbollah": presi d'assalto i voli per lasciare il Libano

All'aeroporto della capitale Beirut si registrano lunghe code e incertezze per i passeggeri, messi a dura prova dall'esplosione della tensione in Medio Oriente. Ecco che cosa sta succedendo

"Temono una guerra totale tra Israele ed Hezbollah": presi d'assalto i voli per lasciare il Libano
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Cresce la paura per lo scoppio di una guerra a 360 gradi tra Israele ed Hezbollah. Nelle ultime ore all'aeroporto di Beirut, capitale del Libano, si sono registrate lunghe code, voli cancellati e incertezze per i passeggeri, preoccupati per le tensioni che stanno scuotendo il Medio Oriente. I cittadini non libanesi hanno giù iniziato a lasciare il Paese, ascoltando i consigli dei rispettivi governi. L'ambasciata dell'Arabia Saudita in Libano ha intanto invitato in una dichiarazione pubblicata sul social X a "seguire da vicino gli sviluppi nel Libano meridionale", vicino al confine con lo Stato ebraico, e ha ribadito "il suo appello ai cittadini sauditi a lasciare immediatamente il territorio libanese".

Fuga dal Libano

Molte libanesi che lavorano o studiano all'estero avevano approfittato delle vacanze estive per visitare la famiglia e gli amici in patria. Ma dopo l'assassinio mercoledì del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, a Teheran, il giorno dopo che un attacco israeliano ha ucciso il capo militare di Hezbollah, Fouad Shukr, a Beirut, i timori di un'escalation militare hanno portato molte compagnie aeree, tra cui le tedesche Lufthansa e Air France, a sospendere i loro servizi per la capitale libanese.

Allo stesso tempo, in seguito alle minacce di vendetta contro Israele da parte di Teheran e di Hezbollah, molti Paesi - Svezia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Giordania e Arabia Saudita - hanno invitato i loro cittadini a lasciare il Libano il prima possibile. Soprattutto perchè è ancora vivo il ricordo dell'ultima guerra tra Hezbollah e Israele. Nell'estate del 2006, l'aeroporto della capitale libanese fu bombardato.

Cosa succede all'aeroporto di Beirut

Le agenzie raccontano che nella sala partenze dell'aeroporto di Beirut intere famiglie, con i bambini in grembo o che cercano di dormire, tengono d'occhio le pile di bagagli e gli schermi che mostrano le partenze, in particolare per Istanbul, Amman e Il Cairo. "Ero in Siria ma la situazione è diventata un pò difficile e il mio volo, che era previsto per domani, è stato cancellato, quindi sto cercando di partire oggi", ha raccontato un passeggero all'Agence France Press. Gretta Moukarzel, che gestisce un'agenzia di viaggi vicino a Beirut, ha spiegato invece di aver "ricevuto una marea di chiamate da clienti che vogliono partire e temono di rimanere bloccati in Libano".

Ma è difficile trovare posti a sedere a causa del numero di voli cancellati e dell'aumento della domanda, soprattutto da parte dei Paesi europei. E "un gran numero di libanesi che dovevano venire per le vacanze hanno cancellato le loro prenotazioni", ha aggiunto. Le code si allungano ai banchi del check-in e ai controlli di sicurezza, che alcuni devono ripetere quando i voli cambiano.

Lungo la strada dell'aeroporto che attraversa la periferia sud di Beirut, roccaforte di Hezbollah, un enorme cartellone proclama: "Ci vendicheremo". Sotto la scritta ci sono i volti di Ismael Haniyeh e Fouad Chokr. Dall'inizio della guerra a Gaza, scatenata dall'attacco senza precedenti di Hamas contro Israele il 7 ottobre, la violenza transfrontaliera tra Hezbollah e l'esercito israeliano ha provocato circa 545 vittime in Libano, soprattutto combattenti, ma anche 115 civili.

Da parte israeliana, comprese le alture del Golan annesse, sono stati uccisi 22 soldati e 24 civili, secondo i dati dell'esercito. Oggi i libanesi commemoravano anche il quarto anniversario della catastrofica esplosione nel porto di Beirut, che uccise più di 220 persone, ne ferì circa 6.500 e devastò intere zone della capitale.

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