Attentato a Trump, si dimette la responsabile del Secret Service

Kimberly Cheatle ha presentato le sue dimissioni dopo essere finita al centro della bufera per le falle nella sicurezza durante il comizio del 13 luglio a Butler e la disastrosa udienza al Congresso

Attentato a Trump, si dimette la responsabile del Secret Service
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Dopo dieci giorni al centro della bufera, la direttrice del Secret Service americano Kimberly Cheatle si è dimessa. La notizia è stata diffusa da AbcNews, che ha citato due fonti informate. "L'amministrazione Biden-Harris non mi ha protetto nel modo adeguato e sono stato costretto a prendermi una pallottola per la democrazia. Ed è stato un grande onore farlo", ha scritto su Truth Donald Trump dopo l'annuncio. Il presidente Joe Biden ha invece ringraziato l'ormai ex direttrice, affermando che "come leader di vuole onore, coraggio e un'incredibile integrità per assumersi la piena responsabilità di un'organizzazione che ha uno dei compiti più difficili del servizio pubblico" e che presto nominerà un successore.

A seguito del fallito attentato a Trump durante il comizio di Butler, l’agenzia che si occupa della protezione dei politici e delle loro famiglie è finita sotto accusa per le molteplici falle nella sicurezza. Il colpo di grazia per Cheatle, in carica dal 2022, è arrivato con l’udienza di lunedì 22 al Congresso. Davanti ai rappresentanti repubblicani e democratici, l’ormai ex direttrice ha affermato che quanto accaduto in Pennsylvania è stato “il più grande fallimento operativo” dei Secret Service e si è presa tutta la responsabilità. Non ha però risposto in modo convincente alle molteplici domande che le sono state poste, scatenando la rabbia e la frustrazione dei membri di entrambi i partiti. Su YouTube e X sono stati caricati molteplici stralci dell’udienza e in ciascuno di questi Kimberly Cheatle si è rifiutata di condividere le informazioni con i rappresentanti dei due partiti o ha dato risposte vaghe e incomplete.

In particolare, i dem e i membri del Gop che hanno preso parola all’udienza si sono detti sconcertati da diverse questioni: il fatto che l’ex direttrice non si sia mai recata sul luogo dell’attentato, la mancanza di registrazioni delle comunicazioni radio tra gli agenti assegnati alla scorta di Trump e la questione della timeline esatta degli eventi. Durante l’udienza, Cheatle ha affermato di averne una ma priva di “specifiche”, scatenando mormorii indignati in aula e la dura reazione della repubblicana della Georgia Marjorie Taylor Greene: “È scioccante, assolutamente inaccettabile. Significa che lei è un fallimento”.

È mancata anche una risposta alla domanda centrale: com’è stato possibile che un ventenne armato di fucile sia potuto arrivare su un tetto a 120 metri dal palco dove stava parlando Donald Trump e con una linea di tiro pulita sul candidato del Gop? Di nuovo, nessun chiarimento da parte dell’ex direttrice. L’ultimo chiodo nella bara della disastrosa testimonianza di Cheatle è stato messo daI repubblicano Pat Fallon, che ha affermato di aver replicato personalmente e nei minimi dettagli lo scenario dell’attentato utilizzando il suo AR-15, la stessa arma utilizzata da Thomas Crooks il 13 luglio. “Ho sparato solo un’altra volta nella mia vita con quell’arma”, ha spiegato. “Non sappiamo che tipo di mirino abbia usato, se red dot o a ingrandimento, quindi ho sparato otto colpi con entrambi. Sa quale è stato il risultato? Quindici colpi mortali su 16.

E l’attentatore sparava meglio di me”, ha tuonato il repubblicano. “La sua terrificante inettitudine è pericolosa, la sua mancanza di leadership è una disgrazia. Dovrebbe essere licenziata immediatamente e tornare a fare la guardia ai Doritos”.

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