Una normale serata di divertimento si è trasformata in una fuga dalle fiamme. Decine di ragazzi si sono riversati per le strade di Murcia, in Spagna, mentre dietro di loro una colonna di fumo si alzava nel cielo notturno, visibile da ogni punto della città, e il fuoco divorava le stanze di un locale notturno. Non tutti, però, sono riusciti a scappare in tempo.
L'incendio in discoteca
È di almeno 13 morti il bilancio dell'incendio scoppiato nella discoteca La Fonda. Le autorità non escludono che il numero di vittime possa aumentare. Secondo quanto riferito dai soccorritori intervenuti sul posto, i feriti sono quattro: due donne di 22 e 25 anni e due uomini di 41 e 45 anni che presentano sintomi di intossicazione da fumo. La causa dell’incendio è ancora sconosciuta ma, stando a quando comunicato dal capo della polizia nazionale di stanza in città, sarebbe scoppiato al primo piano, nella zona del séparé dove sono stati trovati i corpi, per poi propagarsi al soffitto, causandone il crollo. Sono 11 i sopravvissuti estratti da sotto le macerie, in due sono ancora intrappolati. All'appello mancano ancora 15 persone.
L’incidente è avvenuto tra le sei e le sette del mattino e ha coinvolto anche altri locali notturni nella zona commerciale e della movida nota come Las Atalayas, il Golden e il Teatre, nella zona periferica di Murcia. I vigili del fuoco sono intervenuti con dodici mezzi e quaranta uomini per domare l’incendio, bloccando il traffico sull’autostrada di Alicante e gli ingressi di tutti i locali vicini alla zona dell’operazione. Prima dell’arrivo dei soccorritori, testimoni presenti sul posto hanno riferito che era scomparso un gruppo di otto amici intenti a festeggiare un compleanno sulla terrazza della discoteca. Forse facevano parte di un gruppo di circa venti nicaraguesi, riunitisi nel locale per i 30 anni di uno di loro, Eric. Pare che fossero tutti parte della stessa famiglia, immigrata in Spagna 15 anni fa.
Il sindaco di Murcia, José Ballesta, ha confermato che, per ora, i cadaveri sono stati trovati solo all’interno del La Fonda. I servizi di emergenza hanno allestito tre sale presso il Palazzetto dello sport della città per fornire assistenza, soprattutto piscologica, alle famiglie delle vittime. La maggior parte di coloro che si trovavano nei tre locali coinvolti nell’incendio sono riusciti a lasciare la zona con mezzi propri. Sul posto, è atteso l’arrivo del ministro dell’Interno, delle Emergenze e della Pianificazione territoriale Jose Ángel Antelo.
Un ultimo messaggio
"Mamma, ti voglio bene. Stiamo per morire". Queste sono le parole drammatiche contenute in un messaggio audio di una delle giovani vittime dell'incendio, inviato ai genitori attorno alle 6 del mattino. Il padre lo ha diffuso sui social network. "Era venuta qui con degli amici perché nella nostra città, Cavarca de la Cruz, non ci sono discoteche. Sono venuti all'alba. Era la seconda volta che venivano qui", ha raccontato il genitore. Nella registrazione si sentono grida di paura e qualcuno che chiede di accendere le luci per poter uscire. Molti sopravvissuti, infatti, hanno riferito che l'elettricità è saltata poco dopo lo scoppio dell'incendio.
Il precedente al Teatre
L'incendio scoppiato a Murcia non è il primo a colpire la zona. Nel giugno 2009, infatti, alcuni cavi della facciata del Teatre avevano preso fuoco, costringendo all'evecauzione di tutti i presenti nel locale.
In quell'occasione, non vi era stata alcuna vittima. Anche in questo caso, la tragedia potrebbe essere stata causata da un cortocircuito, ma le autorità cittadine hanno affermato che sono necessari altri rilievi prima di esserne certi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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