Dopo la conferma della morte di Ebrahim Raisi, la guida suprema dell’Iran Ali Khamenei ha indicato ufficialmente il vicepresidente Mohammad Mokhber come capo dell’esecutivo ad interim. Avrà 50 giorni per organizzare nuove elezioni. Il politico 68enne è noto per essere vicino all’ayatollah e farà parte di un consiglio di tre persone, insieme al presidente del parlamento Mohammad Bagher Ghalibaf e al capo della magistratura Gholamhossein Mohseni Ejei.
Nato nel 1955 a Dezful, nella provincia sud-occidentale del Khuzestan, Mokhber ha ricoperto i ruoli di vertice del Sedat, un fondo d’investimento legato a Khamenei con il quale ha disposto la vendita di proprietà abbandonate dopo la rivoluzione del 1979, di presidente della Sina Bank e di vice governatore della sua regione di provenienza. Ha anche prestato servizio militare come ufficiale del corpo medico dei pasdaran durante la guerra tra Iraq e Iran (1980-1988).
Nel 2010, l’Unione europea lo ha inserito in un elenco di individui ed entità da sanzionare per il presunto “coinvolgimento in attività missilistiche nucleari o balistiche”. Nel 2012 è stato rimosso da questa lista, ma l’anno successivo il dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha messo nel mirino delle proprie ritorsioni economiche il fondo di cui era a capo e 37 società da esso supervisionate. Nel corso degli anni, si è sempre mosso all’interno dei quadri dirigenti dei bonyad, enti di beneficenza che svolgono un ruolo fondamentale nell’economia della Repubblica islamica, e pare abbia accumulato una fortuna per sé stesso e altri membri del regime. Avrebbe inoltre svolto un ruolo fondamentale negli sforzi dell’Iran per evadere le limitazioni poste dall’Occidente sulle esportazioni di petrolio.
È stato nominato vicepresidente nel 2021, quando Raisi è diventato capo dell’esecutivo dopo una tornata elettorale senza avversari. La sua ascesa a numero due di Teheran è stata la prima dal 2007. Nell’ottobre scorso, Mokhber si è recato a Mosca assieme a una delegazione di funzionari e ufficiali dei Guardiani della rivoluzione. In quell’occasione, l’Iran avrebbe accettato di fornire all’esercito russo missili terra-aria e altri droni Shahed da impiegare nel conflitto in Ucraina.
Dato che il defunto presidente non aveva competenze operative prima di essere eletto, alcuni osservatori internazionali hanno espresso più volte la convinzione che fosse proprio Mokhber a dirigere l’esecutivo e che abbia avuto un ruolo diretto nella nomina dei ministri del settore economico della Repubblica islamica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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