Nicolas Maduro è stato riconosciuto ufficialmente vincitore delle elezioni presidenziali che si sono svolte ieri in Venezuela. L'annuncio è arrivato dal Consiglio nazionale elettorale del Venezuela secondo cui Maduro ha ottenuto il 51,2% dei voti contro il 44,2% del candidato dell'opposizione Edmundo González Urrutia. Il presidente in carica, confermato, potrà iniziare il suo terzo mandato di sei anni nel gennaio 2025. L'opposizione non ha riconosciuto il risultato delle urne e accusa il presidente di frode elettorale. Sui social, intanto, sono spuntati alcuni video che hanno immortalato cittadini intenti a protestare violentemente contro i risultati elettorali.
La conferma di Maduro
Maduro, che sarà ancora presidente, ha denunciato che è in corso un tentativo di colpo di stato "di carattere fascista", in vista della sua rielezione, che è stata respinta dalla maggioranza dell'opposizione e da buona parte della comunità internazionale.
"Sconfiggere il fascismo, i demoni, i demoni, è un'impresa storica e il nostro popolo lo ha fatto, il nostro popolo lo ha fatto ancora", ha detto il leader chavista dopo aver ricevuto dal presidente del Consiglio Elettorale Nazionale (CNE), Elvis Amoroso, le credenziali che gli permetteranno di governare il Venezuela fino al 2031.
Maduro ha ritenuto che le votazioni, alle quali la partecipazione è stata del 59%, hanno rappresentato una giornata storica che si è conclusa con la proclamazione ufficiale del Cne, risultato che, ha assicurato, accoglie con umiltà e da "uomo comune". "La battaglia definitiva contro il fascismo è stata combattuta in questa terra e noi l'abbiamo vinta", ha insistito.
Maduro ha definito le accuse di irregolarità nelle elezioni che si sono tenute ieri come "bugie e manipolazioni". "È lo stesso film", ha aggiunto dopo la conferma della sua vittoria, "da una parte il popolo che vuole la pace, la democrazia, il progresso e, dall'altra, le élite con un progetto fascista legato all'impero statunitense".
Cosa succede in Venezuela
Il presidente ha poi spiegato che il suo terzo mandato di sei anni sarà utilizzato per "rendere irreversibili la pace, l'uguaglianza e l'indipendenza nazionale", nonchè per portare il Paese "alla pace e alla prosperità, all'unità nazionale attraverso il dialogo".
Anche se gli oppositori sostengono che mancano alcune verifiche del risultato elettorale, Maduro è stato formalmente proclamato nonostante le lamentele della più grande coalizione anti-chavista, la Piattaforma Unitaria Democratica (PUD), che ritiene che il suo leader, Edmundo Gonzàlez Urrutia, abbia vinto le elezioni con un ampio margine.
Mentre Maduro denunciava un colpo di stato alcuni manifestanti sono scesi in strada per protestare contro i risultati elettorali. Un paio di filmati hanno immortalato decine di cittadini protestare su un'autostrada nei pressi di Caracas, intenti a bruciare alcune gomme di auto e a scontrarsi con le forze dell'ordine.
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Caracas sono scoppiate proteste. Migliaia di persone sono scese per la strade della capitale, alcune sbattendo le pentole per fare rumore. In alcune zone della città sono state date alle fiamme alcune fotografie del presidente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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